Proseguono ininterrottamente i dibattiti intorno all'infuocato tema Riforma Pensioni Renzi. I lavoratori sempre più numerosi si chiedono, sui gruppi nati sul web, quali potrebbero essere le intenzioni del Premier in vista della prossima Legge di Stabilità. Al momento gli ultimi interventi di Morando e di Treu non hanno rassicurato i lavoratori, specie i precoci che non vogliono sentir parlare di penalizzazioni sulla pensione dopo 41 anni di contributi versati o di prestito Inps. Anche le lavoratrici iscritte al 'Comitato Opzione donna' attendono con impazienza di ottenere chiarimenti sul destino previdenziale di quante nate nell'ultimo trimestre del 1958 o del 1957 (se autonome) rischiano di rimanere escluse dalla recente proroga al 31/12/2015. La 'beffa' si innescherebbe a causa dell'aumento dell'aspettativa di vita, per questa ragione è ripreso il pressing delle lavoratrici con la nuova mobilitazione #opzionedonnanessunaesclusa. Sul rovente tema della flessibilità è intervenuto Damiano che, rispondendo a Pietro Vernizzi, ha rassicurato i lavoratori precoci e le donne, vediamo i dettagli emersi nel corso dell'intervista pubblicata oggi da Il Sussidiario.net

Ultime Riforma pensioni Renzi, Damiano: no penalizzazioni elevate, aspettativa di vita o finestre mobili.

Cesare Damiano risponde con fermezza alle domande di Pietro Vernizzi dicendosi assolutamente contrario alle ultime affermazioni del viceministro dell'Economia Morando.

Non è possibile, afferma, correggere una riforma a costo zero, un po' di risorse andranno impegnate. Per quanto concerne le penalizzazioni più elevate ipotizzate da Treu o Boeri, Damiano sostiene che, parafrasiamo il suo pensiero, se le decurtazioni superassero una certa soglia divenendo non convenienti per i lavoratori, non avrebbe più alcun senso parlare di flessibilità. La proposta insita nel ddl 857 sarebbe il compromesso migliore: consentirebbe sia la Quota 41 senza penalizzazioni, quanto un'uscita anticipata a partire da 62 anni d'età e 35 di contributi con al più delle penalità dell'8%.

Per quanto concerne l'accusa mossa da Boeri di aver presentato una proposta troppo onerosa, Damiano precisa di aver rispedito i conti al mittente. In quanto, precisa, è ingiustificato considerare la platea dei potenziali fruitori (facendo così lievitare le cifre delle risorse necessarie) e non considerare quella dei reali fruitori.

Intervistato anche sulla questione dell'aspettativa di vita, che rischia di 'beffare' le iscritte al 'Comitato opzione donna' nate negli ultimi tre mesi del 1957 e 1958, così rassicura le lavoratrici: 'noi abbiamo l'obiettivo di correggere la circolare restrittiva dell'Inps'. Continueremo a sostenere, prosegue, che abbiano diritto al regime sperimentale enunciato nella legge 243/2004 tutte coloro che matureranno i requisiti entro il 31/12/2015.

In sintesi, conclude, 'escludiamo sia l'aspettativa di vita che la finestra mobile'.

I lavoratori precoci e le donne sono più sereni dopo le ultime parole del 'loro paladino' Cesare Damiano o temono lo stesso le prossime mosse dell'esecutivo Renzi?