Una dura verità intrisa di amarezza e sconsolazione. Gli insegnanti di Arte denunciano il loro stato di abbandono e contestano gli assordanti proclami di Renzi e del Ministro Giannini a proposito del prossimo annunciato rilancio dell’Arte nella scuola pubblica italiana. I fatti parlano chiaro: solo pochi istituti scolastici possiedono almeno un’aula artistica degna di nota e che può descriversi tale. La maggior parte delle aule destinate alla didattica laboratoriale, manuale ed artistica versa in cattive condizioni o le stesse sono ridotte solo ad ospitare il cimitero delle vecchie attrezzature informatiche in disuso.

Insomma, questi locali, spesso, sono solo luoghi di stoccaggio dei vecchi monitor, degli obsoleti computer e delle ferraglie di stampanti non più funzionanti. Questa è la desolante verità.

Quello che poi fa inorridire e spesso sorridere i docenti di arte è quello che oltre al danno subito si aggiunge persino la beffa: durante i primi Collegi dei Docenti, infatti, i Dirigenti Scolastici hanno anche il coraggio di attribuire loro, quasi d’ufficio, la nomina in qualità di 'responsabili dei laboratori'. Ma di quali laboratori parliamo? Quelli artistici sono del tutto ‘inesistenti’. Per giunta dobbiamo anche ricoprire un ruolo e una mansione che non possiamo mai svolgere, con il rischio serio che se per caso un alunno entra in questi locali rischia pure di farsi male e il povero insegnante preposto pagherà le conseguenze del caso.

Allora sarebbe doveroso non accettare nessuna nomina, soprattutto quella d’ufficio, ed evidenziare in sede collegiale lo stato reale delle cose, chiedendo – mettendolo a verbale - espressamente la chiusura immediata del locale anzidetto con il relativo divieto di accedervi.

Più informatica e meno creatività, il mondo dell’arte rischia di diventare un arido deserto

I docenti di arte sono stufi di questa irrisolvibile situazione. Oggi, nell’era informatica, si riesce ad investe solo nei Progetti PON riguardanti le attrezzature multimediali o le infrastrutture informatiche perché – secondo gli insegnanti – in tutto questo vorticoso mondo multimediale girano molti soldi e tanti interessi economici, dimenticando di prestare attenzione e curare la didattica riguardante la sfera artistica e creativa dei nostri alunni.L’ultimo aspetto che questa situazione ha indotto è quello riguardante gli attriti e le dispute che si innescano tra i docenti di Arte e i Collaboratori scolastici, responsabili della pulizia delle aule e dei servizi igienici.

Per questa ragione, adattare le aule scolastiche in laboratori artistici comporta una pulizia straordinaria delle classi e i maggiori malcontenti sono causati, spesso, dalla situazione anomala che si viene a creare e dopo tanti rimproveri rivolti agli alunni per i danni provocati all’interno dei servizi igienici, il docente si troverà costretto, suo malgrado, ad interrompe definitivamente le attività artistiche programmate e già iniziate.

Un facile rimedio - Non sarebbe forse meglio destinare una piccola somma in denaro per mettere in sesto i laboratori artistici dimenticati oramai da molto tempo? Forse la Buona Scuola di Renzi ci sta già pensando.