Lentamente i docenti stanno scoprendo gli elenchi ufficiali delle prime classi, elenchi costituiti dalle 'Commissioni Formazioni Classi' delle loro scuole. In molti casi ci sono classiformate da più di 26 alunni. Puntualmente quello che si presumeva, di fatto, si è verificato. Alla domanda posta ad alcuni Dirigenti Scolastici sui motivi di questa incresciosa decisione circa la lievitazione costante dell’affollamento nelle classi, le risposte sono tutte uguali: 'il Ministero ha autorizzato solo questo numero diclassi'. Gli insegnanti si sentono rispondere che gli ex USP sono coloro i quali decidono e autorizzano il numero delle classi da formare.
Una situazione paradossale. La determinazione del numero degli alunni per classe – secondo la maggioranza degli insegnanti - non dovrebbe essere preventivamente attribuita dal Ministero si base statistica ma dovrebbe tenere conto soprattutto delle dimensioni delle aule che dovrebbero ospitare i discenti. Gli Ambiti Territoriali dovrebbero, invece, determinare il numero delle classi in funzione del numero degli alunni e delle dimensioni reali delle aule.
Il parametro da prendere in considerazione dovrebbe essere quello della sicurezza. Purtroppo, questo aspetto non viene mai preso in considerazione. Facciamo alcuni esempi: In una classe di 26 alunni con un alunno diversamente abile, saranno presenti contemporaneamente 28 persone, considerando l’insegnante curricolare e l’insegnante di sostegno.
Finora il parametro preso in considerazione è stato il mq a persona, in particolare: 1,80 mq ad alunno o insegnante, quindi facendo un pò di calcoli 28 x 1,80 = 50,40 mq. Il che significa che la superficie dell’aula dovrebbe essere uguale o superiore a 51 mq.Nella maggioranza dei casi, invece, gli alunni si trovano ad essere ospitati all’interno di aule molto piccole, spesso insalubri e fatiscenti.
Le condizioni di illuminazione sono scarse e insufficienti. Per non parlare poi degli infissi, sia interni che esterni. Spesso questi ultimi sono costituiti da metallo e da vetri comuni, i quali non fanno altro che accrescere la sensazione di pericolo e di insicurezza.
Un'ingegnosa risposta alle classi pollaio: la classe ‘fittizia’
Di necessità si fa virtù. Qualche Dirigente Scolastico, più furbo di tutti, da qualche anno a questa parte, ha escogitato una buona soluzione per arginare il problema: la classe pollaio ‘fittizia’. Di cosa si tratta? In pratica, il numero delle classi, sulla carta, risulta costantemente sempre uguale, in barba al decremento demografico e al ridimensionamento statistico delle iscrizioni. Sveliamo l’arcano: in pratica, verranno formate classi con molti alunni, ma il 40% di questi non frequenterà effettivamente, già a partire dalla seconda settimana dall'inizio delle lezioni. Una classe di 25 alunni, dopo una settimana sarà formata solo da 15 alunni frequentanti.
Gli alunni, in effetti, sono già conosciuti dalla Scuola perché pluri-ripetenti o con situazioni familiari complicate e difficili che non permettono loro la frequenza. Questa situazione si protrarrà fin quando, gli stessi, non avranno raggiunto l’età dell’obbligo scolastico (16 anni).Questa situazione ha un doppio vantaggio: permetterà ai docenti di svolgere l’attività didattica nel migliore dei modi e consentirà all’Istituzione Scolastica di ottenere sempre lo stesso numero di unità di personale docente e ATA. Una soluzione geniale che però non tiene conto delle esigenze degli alunni e del loro diritto allo studio. Forse questo espediente è finalizzato ad ottenere più unità lavorative, materia prima utile a coprire le numerose supplenze dei colleghi assenti?