Con la riforma Fornero del 2011 ci fu un innalzamento dell’età pensionabile e del minimo contributivo di accesso per la maggior parte dei lavoratori. La riforma cambiò l’età di accesso alla pensione di vecchiaia che fino ad allora era fissata a 65 anni per gli uomini e 60 per le donne (61 nelle PA). Con la Fornero si è passati a 66 anni per gli uomini e per le donne lavoratrici nelle Pubbliche Amministrazioni. Per le dipendenti del settore privato, il processo di innalzamento dell’età per la pensione, le porterà ad arrivare anch’esse a 66 anni nel 2018.

Nel testo del decreto però fu prevista la concessione della pensione a 64 anni per alcuni soggetti con determinati requisiti raggiunti al 31 dicembre 2012. In attesa delle nuove norme sulla flessibilità in uscita, quelle che verranno inserite nella nuova riforma in via di attuazione dal Governo Renzi, vediamo chi può andare in pensione tra la fine di quest’anno e l’anno prossimo sia tra gli uomini che tra le donne.

Di cosa stiamo parlando?

Il decreto legge 201 del 2011 (la riforma Fornero), ha concesso a tutti i dipendenti maschi del privato, che al 31 dicembre 2012 avessero raggiunto la quota 96 (tra età anagrafica e contributi versati), di poter andare in pensione a 64 anni. Per le donne invece, l’articolo 24 al comma 15/bis del decreto consente di uscire a 64 anni se si sono raggiunti i 60 anni di età con 20 anni di contributi sempre entro la fine del 2012.

Prendiamo ad esempio un tale, il sig. Tizio che il 31 dicembre 2012 aveva 35 anni di contributi e 61 anni compiuti il 1° settembre 2012, cioè quota 96 piena. Tizio potrà andare in pensione in anticipo, al compimento di 64 anni e tre mesi per via dell’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di durata della vita. Tizio, che compirà 64 anni il 1° settembre prossimo (2015), vedrà scattare la decorrenza della sua pensione già dal 1° dicembre di quest’anno.

Per la verità l’esempio citato è un caso limite, un esempio mirato a far capire la possibilità concreta di non dover aspettare oltre 66 anni come stabilito dalla Fornero per tutti gli altri lavoratori. Per via della già citata aspettativa di vita, il requisito anagrafico aumenterà di 4 mesi a partire dal 1° gennaio 2016, quindi, per coloro che compiono i 64 anni nel 2016, la pensione scatterà a 64 anni e 7 mesi.

Vale per tutti i lavoratori e per uomini e donne?

Questa possibilità può essere esercitata solo dai lavoratori dipendenti che il 28 dicembre 2011 erano assunti nel settore privato. Ne sono esclusi coloro che, a quella data, risultavano lavoratori autonomi o dipendenti statali. Alla stessa data, anche coloro che avevano la sospensione del rapporto di lavoro per cassa integrazione, aspettativa e così via sono inseriti tra i beneficiari. In parole povere, via libera a tutti i lavoratori con una posizione contributiva aperta al 28 dicembre 2011 e di conseguenza niente pensione anticipata per chi era disoccupato a quella data. La domanda va naturalmente presentata all’INPS senza attendere le finestre di uscita, perché la decorrenza della pensione parte dal 1° giorno del mese successivo a quello in cui si sono perfezionati i requisiti necessari.