"La flessibilità in uscita per le Pensioni produce indubbiamente vantaggi sociali ma anche vantaggi economici", lo ha detto il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta. Infatti, secondo il sindacalista, rendere più flessibili le norme pensionistiche potrebbe consentire un "mix generazionale" a favore delle nuove generazioni che avrebbero modo di inserirsi in un contesto lavorativo e nel contempo favorire l'intera industria.

Vantaggi della flessibilità in uscita

Come riportato sul sito d'informazione "Pensioni Oggi", dalla flessibilità in uscita potrebbero anche derivare notevoli risparmi che potrebbero essere utilizzati per risolvere il famigerato problema dei lavoratori esodati, potrebbero finanziare la cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali per gli italiani che hanno perso il lavoro e che sono lontani dal pensionamento.

"Anzitutto i calcoli, finora fatti sulla base delle diverse proposte, ultimo della serie quello collegato alla proposta del presidente Inps Boeri, scontano un'uscita contemporanea nel primo anno di tutti i soggetti potenzialmente interessati", specifica Baretta.

Baretta contrario al metodo contributivo ma favorevole alla proposta Damiano

Sempre come riportato su "Pensioni Oggi", il sindacalista è contrario al metodo contributivo ipotizzato dal presidente dell'Inps Tito Boeri mentre favorisce l'ipotesi di una riduzione graduale nell'assegno previdenziale, ovvero l'ipotesi sostenuta dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano che prevede l'uscita a partire dai 62 anni di età anagrafica e almeno 35 anni di versamenti contributivi ma si dovrà andare incontro ad una riduzione massima di 8 punti percentuali sull'assegno pensionistico.

La penalità si ridurrà, infatti, ad ogni anno di posticipo dell'uscito fino ad azzerarsi completamente al raggiungimento dei 66 anni di età. L'idea del sottosegretario all'Economia sarebbe quella di eliminare le rigidità introdotte dalla Legge Fornero senza cambiarla definitivamente.Quanto alla Legge di Stabilità, invece, l'idea sarebbe l'abrogazione della Tasi sulle abitazioni principali e la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia.