Mantenere intatta la Legge Fornero e dunque ilrisparmio di 80 miliardi di euro sino al 2021 per avere maggiore potere contrattuale con l’UE della Merkel e ottenere così la clausola di flessibilità per gli investimenti futuri. La tesi di un veto che arrivi da Bruxelles o che sia comunque frutto di un patto da voler stringere con chi l’Unione Europea la guida è stata lanciata da Il Fatto Quotidiano, stando al quale, dunque, il premier passerebbe sulla pelle degli italiani pur di ricavare un tesoretto per i prossimi provvedimenti. Uno scenario tutto ipotetico che se concretizzato o veritiero aprirebbe un lunghissima serie di interrogativi in merito al modo di fare politica del premier e del PD tutto, che galoppa ormai da tempo verso un processo di ‘borghesizzazione’ che nulla a che vedere con centro-sinistra e sinistra.
Venendo al caso pensioni lavoratori precoci, la domanda ruota sempre attorno all’ormai famosa Quota 41 e dunque al DDL Damiano. Dai social il coro di ‘no’ verso l’ennesimo nulla di fatto si alza alto e appare francamente impossibile che non arrivi sino a Palazzo Chigi. Sulla partita previdenziale Renzi rischia di giocarsi credibilità, governo e carriera per l’avvenire. Il pericoloè quello di passare alla storia come il premier che vendette gli italiani all’UE e alla Merkel.
Ultime pensioni lavoratori precoci, news 8-09: Renzi vende gli italiani a Merkel e UE? La risposta più bella arriva da Facebook
Nonostante le rassicurazioni fatte pervenire ieri dagli studi di Porta a Porta, nessuno o quasi appare più disposto a dare credito al premier Renzi.
Una sensazione di sfiducia palpabile soprattutto sui social network, che il nostro tempo ha eletto a fondamento del pensare sociale e politico. Le ultime news sul caso pensioni lavoratori precoci aggiornate ad oggi 8 settembre si rifanno così ad un messaggio che campeggia sul gruppo Facebook ‘Lavoratori precoci a tutela dei propri diritti’: ‘Da quanto appreso dai media, pareva ci fosse un’intesa sull’abbassamento del periodo contributivo a 41 anni […] Noi e le nostre famiglie aspettavamo con ansia questa discussione poiché tutte le parti sociali sembravano d’accordo.
E invecenon avevamo fatto i conti con la doppiezza di intenti manifestata oggi’ prosegue il post indirizzato ai membri delle Istituzioni, che conclude con un’analisi tanto veritiera quanto amara: ‘Guardi, lei ci può far lavorare per 45, 50, 55 anni. E’ nelle prerogative di chi è forte con i deboli e debole con i forti, ma non può farci tacere.
Grideremo a tutti e con quanto fiato avremo in gola la nostra delusione per aver creduto, anche per un solo momento, di avere a che fare con dei gentiluomini’.
Pensioni precoci, news 8-09: se Renzi vende gli italiani gli italiani venderanno Renzi
Il dibattito sul caso pensioni precoci e sulle altre vertenze previdenziali proseguirà nei prossimi giorni con un climax ascendete previsto per domani, quando la Commissione Lavoro si riunirà per trovare un primo punto comune. Al di là di questo appare francamente inspiegabile la deriva cui è approdata il nostro tempo. I lavoratori di tutta Italia paiono imbrigliati da una sorta di eterno ‘I want you’ che anziché Zio Sam e Usa vede protagoniste le nostre Istituzioni.
Un restare a lavoro forzato che porta a spremere i lavoratori sino all’ultima goccia di sangue, il tutto mentre i ragazzi stanno a casa ad osservare e ad invecchiare a loro volta. Perché accanirsi dunque, perché essere così miopi, perché essere così duri. Questione di soldi? Bhè la politica dovrebbe tendere al bene comune, ben venga un po’ di deficit, come già sottolineato da Cesare Damiano, se ciò dovesse servire per far vivere meglio centinaia di migliaia di persone. Renzi, non sei d’accordo?