L'inizio del mese di settembre sembra poter avviare una nuova stagione di cambiamenti per il settore della previdenza. Sono moltissimi i lavoratori in attesa di un riscontro circa la propria situazione di disagio, venutasi a creare nel 2011 quando la legge Fornero ha inasprito improvvisamente i criteri anagrafici e contributivi di pensionamento. Ora lo stesso ex Ministro che ha firmato tale provvedimento ha dichiarato che la situazione di emergenza può dirsi conclusa e che il momento è propizio per un nuovo intervento di flessibilità.
L'esecutivo è comunque chiamato a prendere una decisione con l'avvio della discussione sulla legge di stabilità 2016, termine ultimo entro il quale ha promesso di introdurre dei nuovi meccanismi di apertura dell'Inps e di pensionamento anticipato. Ma nel frattempo alcune misure di fuoriuscita potrebbero comunque toccare specifiche categorie di lavoratori già nella prima parte del nuovo mese.
Riforma pensioni, c'è attesa per l'incontro del 9 settembre su settima salvaguardia esodati e opzione donna
Ci riuniremo "il 9 settembre con i Ministeri del lavoro e dell'economia, l'Inps e la ragioneria dello Stato, per risolvere i nodi opzione donna e settima salvaguardia degli esodati".
A sottolinearlo è stato il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, che durante il mese di agosto ha fatto più volte riferimento alle questioni della previdenza rimaste ancora in una fase di stallo, ribadendo la propria disponibilità a cercare delle misure che possano riuscire finalmente a risolvere in via definitiva molti dei nodi che attanagliano il comparto previdenziale. Ma le iniziative di tutela dei lavoratori non si fermeranno qui: "questo è il primo tempo" prosegue Damiano. "Il secondo tempo sarà con la legge di stabilità, quando dovremo decidere come realizzare la flessibilità del sistema pensionistico".
Flessibilità Inps, lavoratori precoci chiedono un'uscita senza penalità
Proprio la legge di stabilità 2016 sarà quindi oggetto della battaglia che riguarderà i lavoratori precoci, persone che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che ora non possono accedere al pensionamento nonostante decenni di attività accumulati sulle proprie spalle. I precoci chiedono la creazione di un meccanismo di uscita slegato dai requisiti anagrafici e anche da eventuali penalizzazioni. A tal proposito, la proposta finora reputata come più interessante è arrivata dalla Commissione lavoro alla Camera, che ha postulato di attivare un meccanismo di pensionamento con 41 anni di versamenti indipendentemente dall'età raggiunta.
"Anche l'ex Ministro Fornero adesso sostiene che la sua riforma si può correggere" ha sottolineato recentemente Damiano: "aspettiamo la proposta del Governo".
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