Si accende il dibattito sul tema della previdenza: dalla politica ai sindacati, fino alle proteste dei lavoratori, il nodo della flessibilizzazione delle Pensioni sembra essere diventato più che mai attuale nella parte finale dell'anno. Potremmo dire a ragion veduta, visto che le prossime scadenze che ci accingiamo ad illustrarvi saranno decisive riguardo la riforma delle pensioni, perlomeno per quanto concerne la possibilità di ottenere la quiescenza flessibile nel 2016.

D'altra parte, sul tavolo dell'esecutivo e dell'Inps le questioni sono numerose e tutte in attesa di una risposta: dai lavoratori esodati alle lavoratrici che sono state improvvisamente tagliate fuori dal pensionamento opzione donna con due circolari interpretative dell'Inps. Dai lavoratori precoci, fino ai quota 96 della scuola, mentre non si possono dimenticare nemmeno tutte le altre problematiche di chi vive una situazione di disagio in età avanzata. Si pensi ad esempio al dramma dei cosiddetti "quindicenni", ovvero di quei lavoratori che hanno perfezionato 15 annualità di contribuzione.

Riforma pensioni 2015: le scadenze e i passaggi chiave fino alla fine dell'anno

Stante la situazione, resta da sottolineare come la dialettica politica sulla riforma delle pensioni e l'apertura alla flessibilità sembri destinata ad accendersi ulteriormente. Dal Mef è arrivata una presa di posizione dalla veduta limitata, che restringe l'ingresso nell'Inps solo ad alcune specifiche situazioni di disagio, come ad esempio quelle dei lavoratori esodati. Per questi soggetti, la scadenza indicata da tutti per una soluzione definitiva è indicata nelle prossime due settimane e comunque prima del mese di ottobre. Anche per le lavoratrici opzione donna c'è l'attesa per un via libera di stampo amministrativo, considerando che il prossimo 06/10 ripartirà il percorso giudiziario della class action portata avanti dal Comitato delle pensionande.

Tra novembre e dicembre diventerà invece chiaro se gli altri lavoratori disagiati potranno ottenere una sanatoria sulla propria posizione. La legge di stabilità ha visto lo scorso hanno l'introduzione di un provvedimento in extremis per i lavoratori precoci, che attualmente chiedono di poter ottenere il pensionamento con 41 anni di età. Uno scenario di apertura che appare complesso e corre in parallelo a quello degli altri pensionandi senza requisiti. Se vogliamo cercare una certezza, di sicuro si prevede che la flessibilità previdenziale sarà oggetto di discussioni dai toni elevati durante l'iter parlamentare di fine anno.

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