"La flessibilità in uscita non possiamo immaginarla a partire dal 2018. La riforma Fornero va cambiata ora. Abbiamo sentito tante proposte di parlamentari, di Ministri, di importanti rappresentanti di imprese e istituzioni" ha affermato Annamaria Furlan della Cisl, intervenendo a Bari durante l'Assemblea Nazionale Uil. "Bene, apriamo il tavolo di confronto e speriamo di avere tra le tante proposte di opinionisti autorevoli, una proposta chiara che venga dal Governo". La sindacalista spiega poi di sentirsi pronta al confronto, perché "la nostra proposta è chiara e l'abbiamo esplicitata tante volte in uno spirito di concretezza e responsabilità".
D'altra parte, risale solo alla giornata di ieri il comunicatocongiunto delle tre principali sigle nazionali, con il quale si annuncia l'avvio di una nuova mobilitazione di protesta.
Pensioni, nuovo presidio di protesta davanti a Via XX settembre
Stante la situazione, arriva anche dalle altre sigle la conferma alla creazione diun secondo presidio di protesta davanti al Mef per il prossimo martedì 22 settembre, durante il quale sindacati e lavoratori torneranno a chiedere il ripristino della flessibilità previdenziale. A partire dal via libera ai meccanismi di uscita per lavoratori esodati e alle anticipate per l'opzione donna. "Il fondo per gli esodati fu istituito in un momento in cui il Paese si trovava ad affrontare una grave crisi, per dare una risposta a chi perdeva il lavoro e a causa dell'innalzamento dei requisiti si trovava nell'impossibilità di accedere al pensionamento" ha spiegato Maurizio Petriccioli della Cisl.
"Per questo il Governo deve mantenere gli impegni assunti".Ma anche i precoci scenderanno in piazza perché "la legge i stabilità deve affrontare la reintroduzione di un principio di flessibilità di accesso alla pensione, per favorire l'occupazione dei giovani e per sanare le iniquità e le ingiustizie prodotte dalla legge Fornero", come si può leggere nel comunicato congiunto rilasciato ieri da Cgil, Cisl e Uil.
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