Cattive notizie per gli oltre 20.000 esodatiche oggi hanno atteso con ansia l'esito dell'incontro tenutosi in commissione Lavoro della Camera, per discutere il tema della settima salvaguardia per i lavoratori esodati. Durante l'incontro, a cui hanno partecipato rappresentanti delministero del Lavoroe di quello dell'Economia, è emersa, chiara, la posizione di quest'ultimo, che si è detto contrario ad un nuovo provvedimento di salvaguardia dei lavoratori esodati, finanziato coni 3,3 miliardi risparmiati nell'attuazione dei sei precedenti provvedimenti.Secondo il ministro dell'Economia i fondi non utilizzati, non devono necessariamente essere spesi in ulteriori provvedimenti di salvaguardia in quanto essi rappresentano una sorta di "tesoretto" che il Governo è riuscito a mettere da parte.
Di diverso avviso è il ministro del Lavoro, che invece ritiene giusto utilizzare fondi già stanziati, per proseguire in quel percorso di tuteladei lavoratori esodati, troppo penalizzati dalla legge Fornero.
Cattive notizie anche su"Opzione donna"
Durante la riunione si è discusso anche di "Opzione donna", che consiste nell'estensione di un provvedimento sperimentale degli scorsi anni, che consentirebbe alle donne con almento 35 anni di contributi di andare in pensione a 57 anni di età, rinunciando all'assegno pensionistico calcolato con il sistema retributivo in favore del sistema contributivo. Anche su questo tema, il ministro dell'Economia ha espresso parere negativo in quanto preoccupa il costo stimato per le casse dello Stato (2 miliardi di euro).
In realtà la scelta del sistema contributivo comporta una riduzione dell'assegno pensionistico di circa il 30% per il lavoratore e questo significa che, sul lungo periodo, il provvedimento dovrebbe produrre un risparmio per le casse dello Stato, tenuto conto che la prospettiva di vita tende ad aumentare.
Ancora incertezza per gli esodati
Dopo settimane di attesa nessuno si sarebbe aspettato un esitocosì negativo dell'incontro. Eppure le posizioni del ministero dell'Economia e quelle del ministero del Lavoro sembrano veramente lontane ed è difficile intravedere la possibilità di un accordo, a meno che la politica non intervenga.Sul tavolo della commissione Lavoro della Camera ci sono le vite di migliaia di famiglie italiane che auspicano una presa di coscienza da parte delle istituzioni della grave situazione in cui ormai versano da anni.
Certamente nei prossimi giorni si continuerà a discutere di queste tematiche, di previdenza e di mercatodel lavoro, per arrivare al 15 Ottobre con un'idea chiara sui provvedimenti da inserire nella Legge di Stabiltiàperil 2016.
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