La pensione anticipata resta così com’è, almeno fino a fine anno. Questo è quanto si evince dalle ultime notizie sulle Pensioni aggiornate ad oggi, 19 ottobre 2015. Abbiamo visto ieri il “vero” pensiero di Matteo Renzi sulla flessibilità in uscita e sulla previdenza, andando a cercare cosa diceva l’allora giovane “rottamatore” nel 2011, prima di arrivare al potere. Una volta giunto a Palazzo Chigi, infatti, il Premier ha cambiato solo leggermente il linguaggio, lasciando a quanto pare inalterato il suo pensiero riguardo il cantiere della previdenza: non l’ha mai detto chiaramente ma le sue azioni paiono confermarlo e ci spingono a credere che difficilmente attueranno la riforma così come la chiedono i beneficiari.
Riportiamo di seguito una serie di ragioni sottese al ragionamento.
Ultime pensione anticipata precoci: due motivi perché la riforma non sarà mai fatta
La riforma pensioni difficilmente verrà incontro ai lavoratori precoci per i motivi che elenchiamo:
- I lavoratori precoci, secondo i calcoli del governo Renzi, sono una “razza in via d’estinzione”. Qualche politico non di primo grido l’ha detto tra le righe, ed in effetti è così: più passa il tempo, ed ormai questa storia va avanti da anni, più molti di quanti oggi chiedono di andare in pensione con la quota 41 matureranno i requisiti per la pensione anticipata (42 anni e 6 mesi se uomini, uno in meno se donne) o per la vecchiaia, se proprio hanno bisogno di un reddito e non lo ricevono dallo Stato che, sul reddito minimo garantito, sta facendo orecchie da mercante da sempre, relegando l’Italia tra gli unici Paesi europei che non l’hanno ancora adottato insieme a Ungheria e Grecia.
- La quota 41 o qualunque altra proposta in qualche modo ragionevole – il part-time previsto in legge di Stabilità non lo è e loro lo sanno benissimo – costa tanti soldi. Il governo Renzi è da sempre appeso ad un filo, dilaniato tra liti di coalizione e dissidi interni nel PD: il premier deve poter sventolare sempre la prospettiva delle elezioni anticipate ed ha bisogno di manovre che innalzino il suo consenso. La platea di beneficiari della riduzione dell’IMU, ad esempio, è molto più alta di chi beneficerebbe della pensione anticipata con quota 41 che, molto spesso, ha già votato in passato PD. Se ci sono risorse da “investire” per il consenso, dunque, il leader Dem preferisce spostarle altrove, nel bacino d’utenza che un tempo era di Forza Italia e che oggi sta sempre più prosciugando.
Questi, in sintesi, sono due dei motivi secondo per i quali la riforma delle pensioni non sarà mai attuata in maniera equa: siamo lieti di leggere i vostri suggerimenti per incrementare la lista.