Sembra essere oramai chiaro: la legge di Stabilità non piace a molti rappresentanti della maggioranza e soprattutto del PD e non soltanto per le misure ritenute insufficienti in vista della riforma delle pensioni 2016ma anche per quanto riguarda l'abolizione della Tasi e i tagli alla sanità. Insomma, ancora una volta il premier Matteo Renzi ha optato per il suo decisionismo del 'prendere o lasciare' e, a quanto pare, la minoranza Dem sta minacciando di non votare il provvedimento e di bloccarlo in Parlamento: la strada che con ogni probabilità potrebbe prendere Renzi, qualora l'accordo non si dovesse raggiungere, è quella della richiesta della fiducia.

Non si tratterebbe della prima volta che, per l'approvazione di una legge fondamentale, il governo Renzi opti per questa scelta: la storia si ripete sempre, e questa potrebbe assomigliare da vicino alla tanto contestata riforma della scuola, che, alla fine, è passata proprio sotto la minaccia della 'fiducia'. La credibilità politica della minoranza del PD è al suo minimo storico e sul tema della riforma delle Pensioni per il 2016, Cesare Damiano è come sempre piuttosto morbido, i suoi sono inviti e non critiche aperte e dirette, D'Attorre è molto più duro ma è difficile che ci si riesca ad imporre sulle decisioni del premier. Intanto, a deludere non è soltanto l'idea del part-time, la cui efficacia resta tutta da verificare, ma anche le misure a favore degli esodati e dell'opzione donna.

I grandi assenti sono i 'precoci': nessuno ritiene che la loro vertenza sia da prendere sul serio.

I delusi della riforma pensioni 2016 governo Renzi: esodati esclusi dalla salvaguardia, donne e precoci

Non si può negare che ci fosse grande attesa per una riforma delle pensioni da parte del governo Renzi che potesse realmente e in maniera strutturale limitare determinati eccessi della legge Fornero.

L'esecutivo non solo non è intervenuto sul tema più caldo, la flessibilità in uscita, ma ha deciso di intervenire 'a metà' anche sulle altre vertenze, quelle più specifiche e che riguardano determinate categoria di lavoratori. Per quanto riguarda gli esodati, una delle assurdità e delle iniquità più 'surreali' della riforma delle pensioni Fornero, si è optato per una estensione della sesta salvaguardia che dovrebbe tutelare soltanto una parte di coloro che si trovano ad essere senza lavoro e senza pensione a causa di accordi pre-approvazione della legge Fornero: Cesare Damiano ha intenzione di continuare la sua battagliaed è ad esempio prevista un'audizione per martedì 20 ottobre con i Cobas, ma è difficile che si possa incidere; la legge di Stabilità sta già per arrivare in Parlamento, dunque 'prendere o lasciare'.

Per quanto riguarda l'opzione donna, si tratta anche in questo caso di una 'mezza-soluzione': la proroga a tutto il 2015 è arrivata, ma sono state mantenute sia le finestre mobili sia l'adeguamento della speranza di vita; in più, è lotta anche sui calcoli: per Cesare Damiano si tratta di un provvedimento senza costi aggiuntivi reali per le Casse dello Stato, ma non tutti ne sono convinti all'interno del governo Renzi. E, infine, ci sono i precoci: per questa categoria di lavoratori nulla bolle in pentola, anzi sembrano essere stati completamente dimenticati dal poco attento esecutivo Renzi. L'unica proposta arrivata era quella del solito Damiano – l'uscita con 41 anni di contributi a qualsiasi età – ma, come si è potuto notare, non è stata presa in considerazione.

Insomma, il part-time sembra essere qualcosa che favorisce tutti tranne i lavoratori vicino alla pensione; gli esodati resteranno anche nel 2016, l'opzione donna è fortemente limitata e i precoci dovranno continuare a lavorare. Una riforma delle pensioni 2016 più deludente era difficile da immaginare; per restare aggiornati, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.