L'operazione trasparenza avviata dall'Inps apre un nuovo capitolo, concentrando la propria attenzione sul personale di volo: sotto il mirino delle lenti di ingrandimento del Presidente Boeri sono finiti, questa volta, piloti, hostess e personale tecnico del settore aereo. I risultati hanno indicato un segnale molto netto nella diatriba attualmente in corso tra il sistema retributivo e quello contributivo.
Secondo le proiezioni dell'ente previdenziale pubblico, nel comparto sono attualmente erogate rendite che nel 98% dei casi risultano maggiori rispetto a quanto sarebbe possibile assegnare se fossero applicati ai montanti accumulati i coefficienti di conversione tipici del sistema contributivo. Da notare larga parte di questo scompenso è dovuto al fatto che gli addetti del settore possono beneficiare di requisiti anagrafici maggiormente favorevoli rispetto alla platea generale dei lavoratori, visto che il proprio lavoro rientra tra quelli considerati usuranti.
Pensioni piloti, ecco i dati in dettaglio presentati dall'Inps riguardo l'andamento del comparto
Stante la situazione, secondo le simulazioni dell'istituto di previdenza risulta che appena il due percento della popolazione di pensionati appartenenti alla categoria percepisce una pensione coerente rispetto ai contributi effettivamente versati. Entrando nello specifico, circa due terzi dei pensionati sarebbe soggetto ad un taglio netto del 30% qualora la propria erogazione fosse ricalcolata attraverso il metodo di stampo contributivo. Mentre poco meno di un quinto delle Pensioni potrebbe subire addirittura un calcolo del 50% se l'importo fosse effettivamente parametrato ai versamenti accumulati nel corso della propria carriera.
Da notare, infine che ad incidere su quanto effettivamente corrisposto dall'Inps vi sono anche le cosiddette indennità accessorie, che contribuiscono ad aumentare quanto effettivamente percepito durante il periodo di quiescenza.
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