Arrivano nuovi importanti dati sui meccanismi di funzionamento dell'Inps e delle Pensioni pubbliche da parte della Fondazione Leone Moressa, che ha realizzato un dossier nel quale si verifica l'apporto dei versamenti contributivi effettuati dagli immigrati in relazione alle rendite erogate dall'istituto di previdenza pubblico. Secondo i dati comunicati, attualmente vi sono 620000 erogazioni che vengono coperte dalla contribuzione realizzata da lavoratori stranieri, per un montante complessivo versato che arriva a superare i 10 miliardi di euro.
A realizzare questo capitale complessivo sono poco meno didue milioni e mezzo di lavoratori, persone che per lo più risultanoancora in piena età di lavoro e che pertanto non usufruiscono dei benefici pensionisticiconcessi dal nostro sistema di previdenza pubblico. Un elemento che nella prospettiva dell'attuale contesto, sottolinea il peso positivo dell'immigrazione sul comparto. Anche considerando, come si legge nel rapporto, che già "oggi un italiano su dieci ha più di 75 anni. Tra gli stranieri, uno su cento".
Riforma pensioni, contributo degli stranieri fondamentale per sostenere la popolazione autoctona
Stante la situazione, appare evidente dal rapporto della Fondazione Moressa che dal punto di vista contributivo l'immigrazione stia fornendo un sostegno fondamentale al pagamento delle pensioni degli autoctoni.
Questo perché "nei prossimi decenni la popolazione italiana è destinata a invecchiare, mentre tra gli stranieri aumenteranno gli adulti in età lavorativa". Persone che diverranno quindi contribuenti attivi dell'Inps, ma che non fruiranno delle tutele di welfare di stampo previdenziale ancora per molti anni. L'Istituto ricorda infinecome le pensioni rappresentino uno dei capitoli di maggiore spesa per le casse pubbliche, ma "la popolazione straniera ne beneficia in modo molto marginale.
Anzi, gli stranieri sono soprattutto contribuenti".
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