Parzialmente soddisfatto. Con questa battuta si apre la discussione sulla nuova riforma Pensioni, che Renzi ha rinviato al 2016 nell'ormai famosa intervista a Che tempo che fa. A pronunciarla Damiano, ospite ieri a Mi Manda Rai 3. In studio anche Franco Tedone, in rappresentanza dei lavoratori precoci. Con parzialmente soddisfatto Damiano si è riferito sostanzialmente alla sconfitta subita sul fronte della flessibilità e sulle due vittorie con esodati e opzione donna. Da quanto detto in studio però una vittoria a metà anche sul fronte esodati, poiché dei 49.500 esodati, questo il numero calcolato dell'Inps, soltanto 25 mila verranno presi in considerazione con la settima salvaguardia.
Doccia gelata, e questo lo sapevamo già, anche per i precoci, e le ultime dichiarazioni di Damiano non fanno ben sperare per i prossimi mesi, sebbene inizialmente abbia detto, in relazione al problema dei precoci, di non essere soddisfatto, salvo poi rispondere al signor Tedone, il quale all'età di 59 anni ha maturato 41 anni e 3 mesi di contributi, che andrà in pensione dopo 42 anni e 10 mesi di contributi. In parole povere, la legge Fornero resta il punto di riferimento.
Pensioni ultime novità: una riforma che non s'ha da fare
Problema sì, problema no. In vista della riforma pensioni di Renzi, è questo che si domandano i lavoratori precoci. Rappresentano davvero un problema da risolvere per il governo, oppure, considerato il numero esiguo dei lavoratori che compone questa speciale categoria, verrà chiuso un occhio, lasciando che la questione si risolva in maniera naturale, ovvero lasciando che i precoci maturino i requisiti per andare in pensione con la legge Fornero?
La sensazione, anche tra gli stessi precoci, è che, alla fine, si possa giungere a questa conclusione, una conclusione sciagurata per quei lavoratori impossibilitati a lasciare il posto di lavoro prima dei 42 anni e 10 mesi (dal 1° gennaio 2016). Volendo spaziare nel campo della letteratura, possiamo affermare che evidentemente questa riforma delle pensioni non s'ha da fare.
Nella giornata di ieri, all'inizio della trasmissione Mi manda Rai 3, sono stati trasmessi alcuni dei momenti in cui, nel recente passato, il premier Renzi lasciava intendere che il governo avrebbe, già all'interno della Legge di Stabilità, introdotto la flessibilità in uscita. In realtà nulla è stato fatto fino ad oggi, e l'ennesima promessa slitta ora, temporalmente, di tre mesi.
Questo il tempo che il capo del Consiglio si è dato per dare le risposte che i cittadini attendevano già per il mese di ottobre.
Pensioni lavoratori precoci novità oggi 17 ottobre: la riforma si farà?
Una domanda lecita. Non fosse per altro che la pensione anticipata dei precoci resta ad oggi una delle questioni irrisolte da parte del governo Renzi. Riguardo a ciò, non possiamo non ripetere, come un ritornello infinito, le parole di ieri di Damiano, che rispondendo a Tedone 'Lei andrà in pensione a 42 anni e 10 mesi' ha, dal punto di vista dei lavoratori precoci, dato un colpo mortale ad una riforma pensioni 2016 che anche la questione di questa speciale categoria. Damiano ha sì detto di non essere soddisfatto per la sconfitta relativa alla mancanza della flessibilità all'interno della Legge di Stabilità, ha sì invitato nuovamente il premier ad un confronto sui costi della flessibilità, ma ha pur sempre ricordato che, ad oggi, la riforma Fornero resta, anche per i precoci, l'unica soluzione possibile.