Le ultime indiscrezioni sulla mobilità 2016/17 della Scuola arrivano da alcuni sindacati, che sostengono che possa essere svolta alla vecchia maniera invece che su ambiti territoriali. A riferirlo è il sito Orizzonte Scuola, in un articolo con data odierna in cui sottolinea che la notizia non trova ancora riscontro in ambito nazionale. Ma si tratta di supposizioni realistiche?

Su cosa si basano? Già da tempo si parla del contrasto tra la scadenza della domanda di mobilità e quella della definizione degli ambiti territoriali. Quest'ultima, infatti, è fissata al 30 giugno 2015. Da qui il ragionamento logico che porta a dedurre che non sia possibile scegliere in primavera un ambito territoriale, se questo non è stato ancora definito. Dunque? La prima cosa da tener presente è ciò che scritto, ovvero alle indicazioni fornite nella legge 107/2015.

Legge 107/2015 e mobilità 2016/17

Le norme che delineano la mobilità a partire dall'a.s. 2016/17 sono contenute nella legge 107, al comma 73.

Lì si legge che sia la mobilità professionale che quella territoriale, a partire da quest'anno opera tra gli ambiti territoriali. Il comma 108 ripete il concetto parlando della mobilità straordinaria 2016/17, affermando che opera a livello nazionale per tutti gli ambiti territoriali. E se lo dice la legge, è così che va fatto. È vero che potrebbero essere stabilite deroghe eccezionali, come ad esempio avvenuto con la card docenti da 500 euro, ma è possibile anche che di disponga che la mobilità avvenga in più passaggi, così da non dover rimandare l'applicazione della legge 107 per quest'anno. Orizzonte Scuola ipotizza una domanda di mobilità in cui inizialmente venga scelta la provincia e solo successivamente, alla definizione degli ambiti territoriali, si proceda all'applicazione della normativa.

Si ricorda infine che non sono stati ancora avviati i tavoli di confronto per la stesura del Contratto, che potrebbe dare ulteriori indicazioni in merito.

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