La riforma del sostegno proposta dal governo che prevede un nuovo percorso formativo specializzato ed una nuova classe di concorso totalmente separata dalla comune attività didattica, sta già sollevando polemiche nel mondo social: non mancano, infatti, le critiche dei docenti che operano attualmente sul sostegno che contestano il progetto del Ministero dell'Istruzione.
A questo proposito sono molto interessanti le parole di Daniela Boscolo, docente di inglese facente parte della rosa dei 50 migliori insegnanti al mondo ed impegnata nel sostegno da nove anni.
Nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano 'Il Messaggero', la professoressa non esita ad esprimere il proprio dissenso verso la nuova proposta che mira a separare le carriere tra sostegno e didattica, perchè il docente è in grado di comprendere le problematiche di una classe e sa benissimo quali metodi è opportuno adottare.
Riforma sostegno: 'Mancano docenti e ore disponibili: compresenza e formazione sono indispensabili'
Daniela Boscolo, collega molto conosciuta ed apprezzata dai docenti italiani e insegnante all'istituto tecnico economico C. Colombo di Porto Viro, ritieneche il problema maggiore è quello riguardante la mancanza di docenti e di ore disponibili sul sostegno. Attualmente la media è di sole nove ore alla settimana e solo in casi particolari si riescono a raggiungere le 18 ore (su 32 settimanali complessive).
'Le famiglie sono disperate e così partono i ricorsi perchè lo studente non può fare da tappezzeria in classe o in corridoio' è la denuncia di Daniela Boscolo che ritiene una soluzione adeguata quella di assumere docenti di sostegno a seconda delle diverse aree disciplinari. La compresenza, dunque, è un aspetto importante da non sottovalutare come pure quello della formazione di tutto il personale scolastico.
Daniela Boscolo: 'Non prendiamo percorsi sbagliati: è una risorsa, non un problema'
'Non prendiamo percorsi sbagliati' è questa la principale preoccupazione della professoressa Boscolo che sottolinea come un docente abilitato unicamente sul sostegno finirebbe col non avere la stessa competenza scolastica dei colleghi e allora andremmo incontro ad una discriminazione che finirebbe per indebolire anche l'obiettivo dell'inclusione.
Infine, Daniela Boscolo afferma che il sostegno non va considerato come una scorciatoia per l'assunzione, il sostegno è una scelta anche perchè la formazione costa migliaia di euro: 'E' una missione - conclude la docente - che offre una gratificazione e una soddisfazione incredibili. Non è affatto un problema, anzi deve essere considerato una risorsa'.