Addio al docente di sostegno, a Scuola arriverà il tutor ovvero un esperto di inclusione che possa assistere lo studente disabile durante le sue attività scolastiche. Sono in arrivo, dunque, diverse novità per quanto riguarda il sostegno nella delega al governo su questo delicato settore scolastico che sta per accogliere 6.446 insegnanti in più, secondo quanto previsto dalla fase C delle assunzioni.

Il Ministero dell'Istruzione si è già confrontato con le parti sociali, ovvero i docenti di sostegno, dirigenti scolastici, rappresentanze delle associazioni dei disabili, sindacati, genitori e studenti, per discutere della proposta che prevede soprattutto una formazione specifica per il sostegno, una vera e propria abilitazione al sostegno, così come proposto dall'associazione Fish: un passo in avanti, dunque, rispetto alla qualifica in più che finora si andava ad aggiungere all'abilitazione didattica su una materia curriculare.

Sostegno: percorso di formazione ad hoc e concorso specifico

Ci troveremo di fronte, dunque, ad un vero e proprio percorso di formazione creato ad hoc, che riguarderà temi specifici come quelli dell'inclusione, trattati anche dal punto di vista scientifico, ma anche argomenti paramedici. Una vera e propria rivoluzione che, se da una parte concorrerà alla formazione di esperti, dall'altra richiederà anche una formazione di base per tutto il personale scolastico attraverso la partecipazione a corsi specifici.

La rivoluzione scatterà già a partire dal prossimo concorso, il cui bando uscirà entro la fine del mese di novembre: concorso ad hoc, riservato solo a docenti già abilitati, concorso che includerà prove specifiche.

Scuola, sindacati dicono no al docente 'medico' e alla riforma sostegno

Non mancheranno certamente le polemiche visto che la nuova classe di concorso non permetterà di uscire da essa per andare ad insegnare su cattedre 'comuni' se non ricominciando da zero. Il concetto è stato ribadito dal sottosegretario Davide Faraone, il quale ha sottolineato come il Miur intenda evitare che i docenti utilizzino il canale del sostegno per arrivare, trascorsi i cinque anni di vincolo, all'assunzione su posto comune, chiedendo il trasferimento allo scopo di insegnare la loro materia.

Una buona parte dei sindacati si sta già schierando contro le nuove direttive, contro la 'medicalizzazione' degli insegnanti. La Flc-Cgil sottolinea come l'obiettivo dell'inclusione dello studente passerà in secondo piano rispetto al sostegno curativo, mentre Anief, confermando il proprio no al docente medico, fa presente come servano ancora almeno 30mila insegnanti di sostegno, a fronte dell'aumento continuo di studenti disabili nelle scuole italiane.