Ancora una volta è la Direttiva comunitaria 1999/70 ad essere tirata in ballo e questa volta in merito alla ricostruzione di carriera dei docenti e del personale Ata. Conosciamo bene le discordanze esistenti tra ciò che viene enunciato a proposito del principio di non discriminazione del lavoro precario rispetto a quello svolto a tempo indeterminato e quanto contenuto nel Testo Unico della Scuola: se da una parte, l'Europa impone il riconoscimento per intero del servizio pre-ruolo, dall'altra la normativa vigente insiste a considerare per intero soltanto i primi quattro anni.
Le sentenze a favore del riconoscimento di tali diritti inerenti alla ricostruzione di carriera continuano ad arrivare a pioggia ma, nonostante questo, il Ministero dell'Istruzione non intende provvedere ad alcuna modifica della normativa.
Ricostruzione carriera docenti e personale Ata: 'La ministra preferisce continuare a pagare?'
Da questo presupposto, come riportato dal noto portale specializzato 'Orizzonte Scuola', nasce l'interrogazione rivolta al ministro Stefania Giannini, promossa dal pentastellato deputato della regione Veneto, Marco Brugnerotto, che si chiede fino a quando lo Stato vorrà continuare a pagare spese processuali e risarcimenti per quanto non corrisposto negli anni passati ai docenti e al personale Ata.
La giurisprudenza, sul piano nazionale nonchè su quello europeo, è concorde nell'affermare che un lavoratore a termine non può essere trattato sfavorevolmente rispetto ad un collega di ruolo. 'La Ministra - si chiede l'onorevole Brugnerotto - preferisce che lo Stato continui a pagare oppure finalmente si deciderà a cambiare la normativa?'
Scuola e stipendi precari: Brugnerotto, M5S 'Niente scuse, si paghi subito!'
Oltre a ciò, il deputato del Movimento Cinque Stelle denuncia una seconda, gravissima, penalizzazione a danno dei precari, quella relativa al mancato pagamento degli stipendi. Brugnerotto chiederà al ministro Padoan l'immediato versamento di quanto dovuto ed ancora inspiegabilmente atteso dal personale scolastico precario: solo a Padova sarebbero 700 i precari che stanno attendendo di essere pagati e molti di loro non hanno altre forme di reddito.
'Niente scuse si paghi subito!' è il monito lanciato dall'esponente 'grillino', che fa presente che da quando vige la legge 107 'Buona Scuola' i ritardi nei pagamenti, anzichè diminuire, sono aumentati.