Monta la protesta dopo il brillante servizio realizzato da Nadia Toffa delle 'Iene', andato in onda lunedì 23 novembre 2015. La nota inviata del programma delle Reti Mediaset ripropone, a distanza di un anno, il caso dell'insegnante bresciana che, approfittando della Legge n. 564/96, risultava aver lavorato presso la sede nazionale del sindacato SNALS in qualità di Dirigente. Tutto falso. Dopo la conclusione delle indagini della GdF, si è appurato finalmente che la suddetta insegnante, non solo non aveva un regolare contratto di lavoro con il suddetto Ente ma è stato accertato anche che la stessa ex insegnantenon aveva mai lavorato presso tale Ente.
Si è trattato quindi di una semplice e squallida'truffa' ai danni dello Stato e degli ignari contribuenti.
Gli insegnanti: 'e bravi i sindacati.... predicano bene e razzolano male!'
La Legge 564/96, infatti, prevede che se un lavoratore della P.A. dovesse ricoprire, anche un mese prima dalla data di pensionamento, attraverso la stipula di un normale contratto di lavoro, un incarico presso un qualsivoglia sindacato, il lavoratore percepirà oltre alla pensione da lavoro dipendente anche una pensione integrativa derivante dai contributi versati per la prestazione dalavoro sindacale. Infatti, la professoressa in questione, moglie di un Dirigente dello SNALS di Brescia, aveva con 'furbizia' fatto risultare che lavorava come Dirigente presso la sede sindacale nazionale.
Dopo le opportune verifiche e i puntuali riscontri della GdF di Brescia, si viene a sapere che tutti i dubbiemersi durante il primo serviziodelle Iene (andato in onda circa un anno fa) erano veritieri e riscontrabili. Insomma, per la professoressa bresciana si connota una truffa ai danni dello Stato e, in via cautelativa, le forze dell'ordine hanno confiscato quanto non dovuto e percepito ingiustamente dalla furba lavoratrice e da altri sei dipendenti (circa 650 mila euro).
Il fatto più sconcertante è quello relativo alla contribuzione fittizia dell'insegnante bresciana, la quale ha, a proprie spese, versato le somme contributive relative al fittizio rapporto di lavoro tra lei e lo SNALS, La GdF ha appurato, infatti, che la falsa lavoratrice ha versato costantemente e per un anno intero la somma complessiva di 12.000 euro.
Questo 'stratagemma', se non fosse stato scoperto dalla trasmissione delle reti Mediaset, avrebbe fatto guadagnare alla disonesta insegnante una pensione integrativa pari a 20.000 euro annue.
La reazione del Presidente generale dello SNALS? Solo ira contro la Toffa.
Quello che indigna di più gli insegnanti è la spregiudicatezza e la palese falsità di chi ricopre le cariche apicali dei sindacali più importanti. Osservare l'arroganza di un Presidente Nazionale come il Prof. Nigi, il quale invece di esultare per aver allontanato ed eliminato del tutto le 'mele marce' dal proprio Ente, inveisce con spintoni contro la brava e pungente inviata di Italia Uno, rea di aver messo in luce le furberie e le magagne di chi dovrebbe tutelare gli interessi dei poveri lavoratori e invece cura i propri interessi economici.
Insomma,queste associazioni sembrano delle vere e proprie caste,al servizio esclusivo dei loro vertici di comando. Indignano anche gli stipendi d'oro che questi cosiddetti Dirigenti percepiscono annualmente senza, peraltro, realizzare in concreto qualcosa di utile per il povero e benpensante lavoratore della Scuola pubblica italiana. Forse sta venendo 'a galla' tutta la verità sui sindacati italiani?