Continua l’Annus Horribilis per la previdenza nazionale con le ultime dichiarazioni rilasciate dal presidente INPS Tito Boeri ad aver aperto uno squarcio dalle dimensioni potenzialmente devastanti. Le ultime news sulle pensioni 2016 aggiornate ad oggi 2 dicembre si rifanno infatti alle stime relative ai futuri importi degli assegni previdenziali, che stando alla valutazione di Boeri risulteranno inferiori a quelli attuali almeno del 25%. A soffrire questo stato di cose sarà in particolare chi oggi ha 35 anni, una ‘sofferenza’ figlia di problemi di adeguatezza degli importi e direttamente collegata al fatto che si lavorerà di più in relazione all’incremento delle aspettative di vita.

Gli sforzi richiesti da Boeri e ‘sponsorizzati’ anche dal premier Renzi non sono frutto di strategie nazionali quanto piuttosto il risultato di diverse stime elaborate in sede europea. L’ultimo documento a lanciare l’allarme è il rapporto Ocse ‘Pensions at a glance 2015’ che sprona l’Italia a fare ancora di più per livellare il monte spese previdenziale. Gli italiani in definitiva rischiano il tracollo.

Novità pensioni 2016 oggi 2 dicembre: Boeri e Renzi ‘schiavi’ dell’OCSE, Italia sotto scacco

Il fulcro dell’analisi di Boeri viene direttamente da quanto contenuto nel rapporto OCSE, dove nonostante la soddisfazione per la crescita dell’età pensionabile – che nel 2019 salirà a 67 anni sia per gli uomini che per le donne – viene precisato che ‘la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico italiano richiede ulteriori sforzi negli anni a venire’.

Tradotto? L’Italia di Boeri e Renzi dovrà prevedere ulteriori tagli agli importi imponendo al contempo ai cittadini di lavorare più a lungo. Il tutto anche e soprattutto per attutire ‘l’impatto della sentenza emessa dalla Corte Costituzionale’ (quella sul dispositivo Fornero). Lo stesso rapporto si concentra poi sugli attuali importi previdenziali, sottolineando come in molti ricevano ‘emolumenti generosi in relazioneai contributi versati’.

Cosa due volte deleteria perchè da un lato genera evidenti sperequazioni tra individui e individui e dall’altro contribuisce a spingere l’UE a chiedere ulteriori sforzi all'Italia. Con uno Stato che negli ultimi anni ha utilizzato il comparto previdenziale come fosse un bancomat e un organismo sovranazionale che impone di stringere la cinghia sempre di più la situazione inizia ad apparire davvero drammatica.

Dato che oltre che di soldi si parla anche di persone e di diritti, ci piacerebbe domandare a chi occupa i piani alti se misure del genere siano da intendersi socialmente corrette ed eticamente ascrivibili al piano di diffondere il bene comune che dovrebbe essere tipico di ogni forma di buona politica. Il punto è che di politica buona se ne vede sempre meno.

Notizie riforma pensioni 2016 oggi 2 dicembre: Renzi e il caso esodati, la lotta continua

Guardando invece alle ultime notizie ‘nazionali’ sulla riforma delle pensioni 2016 aggiornate ad oggi 2 dicembre non possiamo non fare un cenno al caso esodati, con il governo Renzi accusato di essersi ‘appropriato’ (nel senso di aver destinato ad altro uso comunque di rilevanza e attinenza pubbliche) di fondi istituiti proprio per la risoluzione della vertenza.

‘Nella legge di stabilità Renzi toglie 58 milioni di euro dal fondo per gli esodati e riduce di 356 milioni quello per il pensionamento anticipato dei lavoratori con mansioni usuranti’ ha tuonato Emanuela Munerato, senatrice di Fare!.. ‘Complimenti al presidente del Consiglio. Per alleviare le sofferenze dei penultimi se la prende con gli ultimi’. Difficile criticare il ragionamento della Munerato al di là di colori e appartenenze politiche. Il futuro previdenziale di questo paese insomma appare tutt’altro che roseo.