Per i dipendenti del pubblico impiego, quelli che conosciamo comunemente come statali, questi non sono certo giorni tranquilli. Non ci riferiamo solo alle notizie sul rinnovo dei contratti dopo la sentenza della Consulta che è ancora in alto mare, ma parliamo di tutte le nuove norme che ne condizioneranno il futuro lavorativo. In questi giorni, una sentenza della Cassazione ha specificato che anche per gli statali vale lo Statuto dei Lavoratori partorito dalla Fornero e questo sortirà grossi effetti dal punto di vista della tutela del proprio posto di lavoro.

Inoltre c’è sempre in piedi il tema dei fannulloni, di quei dipendenti che timbrano il cartellino e non restano a lavorare o di quelli che fanno troppe assenze sul lavoro.

Statuto dei Lavoratori ed Art.18, nel pubblico come ne privato

Dicevamo che una sentenza della Corte di Cassazione ha confermato che l’abolizione dell’Art.18 vale anche per i dipendenti pubblici come per i lavoratori del privato. In pratica, anche i dipendenti Statali che sono stati assunti a partire dal mese di marzo 2015, potrebbero essere licenziati senza alcuna possibilità di essere reintegrati al lavoro. Nessuna distinzione quindi, rispetto a quello che succede per un lavoratore del settore privato e quindi via ad uno dei privilegi degli statali.

La sentenza crea così un precedente importante, perché, anche se essa si riferisce al solo Art.18, sembra sottinteso che ai dipendenti pubblici si applicheranno tutte le novità del Jobs Act di Matteo Renzi. Su questi punti, la Madia, il Ministro per la Pubblica Amministrazione, con la sua riforma, ha cercato di porvi rimedio, ma la giurisprudenza ha confermato quello che tutti gli statali temevano. Inoltre, viene meno una promessa inserita nel Jobs Act, cioè che la riforma del lavoro fosse valida solo per i lavoratori del settore privato. Allo stato attuale delle cose, sembra che nonostante i buoni propositi della Madia e del Governo, nulla potrà salvare i dipendenti pubblici perché qualsiasi norma venga approvata, potrebbe essere tacciata di incostituzionalità e di conseguenza, dare vita a nuovi ricorsi e probabilmente a nuove grane per le casse pubbliche.

Basta fannulloni, licenziamento immediato

La storia è arcinota, sono tanti i dipendenti pubblici che timbrano il cartellino ed escono a fare la spesa, o che timbrano anche per colleghi che non si sa dove vadano a passare il tempo mentre dovrebbero essere al lavoro. Il Ministro della Pubblica Amministrazione su questo è molto vigile ed in alcune dichiarazione si dimostra sensibile al problema e pronta alla linea dura. La Madia infatti, ha dichiarato che saranno immediatamente licenziabili e licenziati quelli che hanno comportamenti che mettono in cattiva luce il lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni di fronte all’opinione pubblica. Nella riforma che sta costruendo, si affronterà il problema dei fannulloni  che per anni hanno continuato con situazioni come  quelle di cui accennavamo prima, senza incorrere in alcuna punizione o provvedimento.

Secondo la Madia, da quando è in vigore la Legge Brunetta, che il Ministro vuole cancellare con la riforma, sono pochi i dipendenti che hanno perso il lavoro per le proprie furbate, rispetto a quanto succede nel lavoro privato.