Qualche giorno fa, il Ministro Gianniniaveva tranquillizzato i docenti sulla data di uscita dell’attesissimo concorso. Sbilanciandosi, il Ministro aveva dichiarato che la pubblicazione del bando sarebbe avvenuta entro il 2 dicembre, invece è slittata di qualche giorno. Normale prassi burocratica, nessun problema tecnico o che metta a rischio il concorso stesso. Infatti, dal Ministero,sono trapelate informazioni importanti su come si svilupperà la selezione e le relative prove da sostenere.
Siamo ai dettagli
Ormai dovremmo esserci, il concorso previsto dalla riforma della Buona Scuola è in procinto di essere emanato.Anche se le previsioni lo davano in uscita il 1° dicembre, probabilmente l'ufficialità arriverà in questi giorni, con la pubblicazione del bando.
Come abbiamo detto, non c'è nessun problema, il ritardo è dovuto al nuovo regolamento per le classi di concorso già pronto, che deve essere approvato dal Consiglio dei Ministri. Il numero dei nuovi docenti da assumere è confermato in 63.700 insegnanti, ma il concorso verrà suddiviso in tre bandi. Ci sarà quello per la scuola di infanzia e quella primaria, quello per le scuole secondarie e un terzo dedicato ai docenti di sostegno.
Sono già noti i posti disponibili per ciascuna di queste tipologie di docenti. Sono necessari 6.800 insegnanti da inserire nelle scuole di infanzia, 15.900 in quella primaria, 13.800 in quella secondaria di I grado, 16.300 per la secondaria di II grado e 10.900 per il sostegno.
Come si nota, siamo arrivati ai dettagli, mancano giusto alcune limature,ma ormai è solo questione di giorni.
Prove di selezione
Il concorso non sarà aperto a tutti, ma sarà accessibile solo a coloro che sono abilitati all'insegnamento. Questo a differenza di quanto successo per i vecchi concorsi della scuola, dove vennero accettati anche i laureati o coloro che avevano solo il titolo di accesso.
In pratica, al concorso che sta per partire, saranno amessi coloro che hanno svolto con successo i corsi Pas, Tfa ed anche quelli che hanno ricevuto l'abilitazione all'insegnamento fuori dai confini italiani. Le novità riguardano anche le probabili prove selettive sucui il concorso sarà impostato. Dovrebbe esserci una provadi preselezioneper ridurre il numero dei candidati, ma questa non dovrebbe essere prevista per tutti e tre i Bandi.
Infatti, pare che il numero maggiore di partecipanti, in base alle stime ed in rapporto ai posti disponibili, sarebbe relativo al settore della scuola di infanzia e primaria. In definitiva, sarà necessario effettuare un primo taglio ai concorrenti attraverso una prova scritta che consterà in 60 domande a risposta multipla.