Un consiglio prima di iniziare la disamina sull'emanazione dei tre bandi di concorso per i circa 64.000 docenti che aspirano al ruolo: se avete bisogno di una stima precisa sui tempi di pubblicazione evitate di chiederlo a Stefania Giannini. Altro che 1 o 2 di dicembre come aveva imprudentemente detto qualche giorno fa; qui si rischia di andare in prossimità delle festività! Gli addetti ai lavori parlano di un ritardo che oscilla dai 10 giorni alle tre settimane per avere i bandi. Questa è la tempistica occorrente secondo alcune fonti ministeriali, mentre secondo alcuni esponenti del PD si potrebbe arrivare anche fino alla vigilia di Natale.

Bisogna solo verificare una data disponibile nell'agenda del Consiglio dei Ministri.

I due stop che hanno ritardato l'emanazione dei tre bandi

Il bando in sé è pronto, si legge su Il Fatto Quotidiano, ma tutto è rinviato per la riforma delle classi di concorso sul cui ultimo schema ci sono le ragnatele, dato che si parla del 1989. Un riordino resosi necessario per dare un senso ad un concorso docenti contestato per alcune discriminazioniin esso presenti, senza il quale non potrebbe esserci il via libera da parte degli organi competenti. Il motivo del ritardo, come anticipato nei giorni scorsi, risiede negli stop imposti prima dal Consiglio di Stato e poi dalla Commissione Cultura della Camera con la richiesta di inserimento di determinate condizioni.

Di qui la stima prodotta da alcuni deputati del PD di altre tre settimane di lavoro.

I mal di pancia in seno alla Commissione

Anche se ci sono delle scadenze questo non è un buon motivo per accettare tutto. In primis occorrerà verificare quando potrà esserci il primo CdM utile e poi bisognerà lavorare su alcune incongruenze e imperfezioni circa l'accorpamento di alcune classi, per non parlare dei crediti riconosciuti e dei titoli di accesso.

Queste le esternazioni della deputata Pd Maria Grazia Rocchi, relatrice del provvedimento in Commissione alla Camera. Un lavoro così complesso avrebbe richiesto più calma e più tempo a disposizione per poter impostare su una metodologiapedagogica attuale le nuove classi di concorso. I miglioramenti da fare sono ancora tanti secondo la deputata.