"Non abbiamo risolto sicuramente tutto, ma abbiamo fatto un passo avanti significativo e non scontato. Il 2016 è l'anno della flessibilità: anche Renzi lo ha promesso. Bisogna sostenere la proposta di legge 857". Lo ha spiegato in un comunicato il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano.Il deputato del Partito Democratico, infatti, avrebbe ricordato le misure adottate in materia previdenziale a favore degli esodati e delle lavoratrici. Si tratta del settimo provvedimento di salvaguardia introdotto nella nuova legge di stabilità e della proroga fino al 31 dicembre 2015 dell'opzione donna, che consente alle lavoratrice di lasciare in anticipo il lavoro dopo i 57 anni di età anagrafica e 35 anni di contributi ma si vedranno il loro assegno interamente calcolato col metodo contributivo.

Cesare Damiano: 'molti problemi li abbiamo risolti'

"Molti problemi li abbiamo risolti, altre sono conquiste ancora da realizzare. Un duro lavoro politico e parlamentare che dura da quattro anni", ha spiegato ancora Cesare Damiano. Con l'approvazione delle sette misure di salvaguardia, infatti, sono stati tutelati circa 172 mila lavoratori esodati per i quali è stato destinato un Fondo di circa 11, 4 miliardi di euro. Stando alle recenti stime dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, però altri 20 mila esodati attendono di essere salvaguardati. Per questo motivo, infatti, si potrebbe arrivare ad un'ottava misura di tutela.

Opzione donna, 208 mila lavoratrici già in pensione

Quanto all'opzione contributivo donna, invece, sono state messe a riposo circa 208 mila lavoratrici, utilizzando risorse pari a 14 miliardi di euro.

Damiano ha poi ricordato l'altra misura introdotta nella nuova Finanziaria riguardante l'anticipo al 2016 della no tax area per i pensionati.

Resta ancora da definire l'argomento più discusso del momento, ovvero la famigerata flessibilità in uscita. Tempo fa il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, infatti, aveva promesso di riaprire il capitolo a partire dal 2016: una promessa finora non mantenuta visto le altre priorità dell'esecutivo.

Secondo lo stesso Damiano, occorre sostenere la proposta n. 857 presentata in Commissione Lavoro alla Camera di cui egli stesso è il primo firmatario, che prevede l'uscita a partire dai 62 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi pena un riduzione massima dell'8 % sull'assegno previdenziale. Nella proposta è contenuta anche una misuravalida per i lavoratori precoci riguardante il pensionamento anticipat con almeno 41 anni di contribuzione indipendentemente dall'età anagrafica.