Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, è tornato a parlare durante l'Assemblea Nazionale del Partito Democratico, svoltasi a Roma domenica 21 febbraio 2016 dalle ore 10:30, di riforma pensioni, flessibilità in uscita, lavoratori precoci e Jobs Act. Vediamo in dettaglio le novità emerse nel corso del suo lungo ed articolato intervento, che ha ricevuto consensi e applausi dai presenti in aula.
Damiano torna a parlare di flessibilità in uscita e di Jobs Act: le novità emerse dal suo intervento
Cesare Damiano ieri, domenica 21 febbraio, è tornato a ribadire la sua posizione sul fronte pensionistico e sul tema della riforma del lavoro. L'assemblea nazionale del Pd è stata una buona occasione per 'riaccendere i riflettori' su quella che Damiano considera la madre di tutte le battaglie per il 2016, ossia la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. Una riforma pensionistica, dice il Presidente della Commissione Lavoro, nel suo intervento, che nega il futuro, va assolutamente cambiata. Non è possibile immaginare aziende di 70 enni, che vanno a lavorare per mantenere a casa figli e nipoti disoccupati.
Questa non può rappresentare una prospettiva di sinistra, è necessario battersi affinché vi sia una strutturale modifica della riforma Pensioni in atto. I lavoratori devono essere diversificati, aggiunge, ci sono lavori e lavori, un operaio in fabbrica, una maestra, un infermiere, chi esegue lavori notturni non può essere paragonato a chi ha lavori meno usuranti, ben pagati ed ha fatto carriera.
Dopo 40/41 ani di lavoro si deve poter accedere alla pensione
Questi lavoratori, il riferimento è anche ai precoci, devono avere la possibilità di accedere alla quiescenza dopo 40/41 anni di lavoro, perché dopo tutti questi anni di mestieri duri ed usuranti, le persone sono stanche ed hanno diritto di essere lasciati a riposo.
Inoltre aggiunge Damiano la flessibilità in uscita è una battaglia anche e soprattutto per i giovani, per farli entrare nel mondo del lavoro, altrimenti il sistema risulta inceppato.
Riforma del lavoro, ok Jobs Act, ma attenzione ai voucher
Per quanto concerne la riforma del Lavoro, Damiano, seppur sostenitore dell'articolo 18 afferma di aver appoggiato il Jobs Act, e di non voler dunque fare la parte del 'vedovo' dell'art 18, ma allo stesso tempo, precisa, è necessario che il Jobs Act funzioni e non nasconda insidie per i giovani. I voucher proposti da lui stesso durante il Governo Prodi erano stati pensati per i lavoratori studenti, per coloro che andavano a vendemmiare e per i pensionati, il numero enorme di voucher emessi nel 2015 pari a 115 milioni, fa certamente riflettere.
Se da un lato, dice Damiano, probabilmente questa modalità di pagamento accorpa una parte del lavoro nero che sarebbe rimasto sommerso, dall'altro vi è il rischio che una buona porzione di questi voucher abbia purtroppo sostituito il lavoro stabile nelle imprese. Se così fosse occorre tornare, dice Damiano, alla legge Biagi, i voucher devono essere intesi come lavoro occasionale, accessorio. È necessario che i giovani restino tutelati e che gli incentivi dati alle aziende per assumere divengano strutturali, solo in questo modo si può pensare di proteggere le nuove generazioni e riconsegnare loro la possibilità del lavoro a tempo indeterminato.