Le statistiche riguardanti le domande presentate dai docenti di tutta Italia per il prossimo concorso a cattedra, sono particolarmente interessanti, tali da meritare alcune riflessioni. In primo luogo, la media generale di domande per ogni posto è di 2,598, con una netta predominanza del sesso femminile (85 su 100). Geograficamente parlando, la media delle domande è risultata decisamente più alta nelle regioni del sud.

Scuola, domande concorso 2016: nessun esodo al Nord

Come indicato nell'articolo pubblicato sul numero odierno di 'Italia Oggi', in Sicilia la media è di 4,30 domande per ogni posto, in Campania 3,76, in Calabria 3,34 e in Puglia 2,94.

Queste medie così alte, riscontrate nelle regioni meridionali, indicano la 'voglia' dei docenti di rimanere vicino a casa, a fronte della possibilità di avere più chances di assunzione al Nord. Infatti, le domande presentate per le selezioni che si svolgeranno nelle regioni settentrionali sono state notevolmente al di sotto delle previsioni. Per esempio, in Veneto la media è stata di 2,1 domande per ogni posto messo a bando, in Lombardia la media di due domande mentre in Piemonte, addirittura, troviamo un rapporto bassissimo, solo 1,65 domande per ogni posto.

Docenti infanzia e primaria svantaggiati, professori superiori con molte possibilità

Per quanto riguarda le possibilità di essere assunti, partono decisamente ad handicap gli insegnanti della Scuola dell'infanzia e della primaria, visto che solo uno su quattro, in base alla statistica, potrà ambire alla tanto sospirata assunzione.

Sono messi decisamente meglio i professori delle superiori visto che il rapporto domande/posti a disposizione, parla di potenziale assunzione per oltre la metà dei candidati.

Naturalmente questi numeri non tengono conto del possibile 'terremoto' che potrebbe scatenarsi in caso di ammissione con riserva di tutti quegli insegnanti non abilitati che, in precedenza, hanno presentato ricorso per partecipare al concorso: nel caso in cui la Corte Costituzionale si debba pronunciare a loro favore, il numero degli ammessi potrebbe salire almeno di 20 mila docenti e i rapporti cambierebbero in maniera sensibile.