Le grandissime difficoltà che si stanno incontrando in diverse regioni per quanto concerne la formazione delle commissioni giudicatrici del prossimo concorso a cattedra sono più che mai oggetto di discussione e di critica. In un post pubblicato sulla pagina Facebook dell'onorevole Silvia Chimienti, la deputata del Movimento Cinque Stelle parla chiaramente di 'situazione ingestibile' e di 'evidente imbarazzo' da parte del Ministero dell'Istruzione. Ormai si può parlare di 'Governo del far ridere' più che di Governo del fare, quello del fare a tutti i costi anche quando si tratta di andare contro il buon senso.

Ultime news scuola, 11 aprile: 'Mail a precari per invitarli a fare domanda come commissari

Silvia Chimienti parla di mail che sarebbero state inviate persino ai docenti precari per ricoprire il ruolo di commissari: in pratica, insegnanti che dovrebbero fare il concorso sono chiamati, invece, a giudicare. Un'amara riflessione quella della deputata pentastellata che afferma che ci sarebbe da ridere all'infinito se non fosse altro che qui c'è in gioco il lavoro e la vita di migliaia e migliaia di persone. E non è un caso che il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, si trovi al penultimo posto tra i ministri del governo Renzi, per quanto riguarda la fiducia espressa dagli italiani verso i membri dell'esecutivo.

Come si suol dire, afferma Silvia Chimienti, al Miur ormai sono 'alla canna del gas'.

Vergognatevi, gli italiani non vi hanno mai votato e non vi voteranno mai

L'invito, ancora una volta, è quello di tornarsene a casa perchè 'gli italiani non vi hanno mai votato', denuncia la deputata M5S 'e non vi voteranno mai, vergognatevi!'.

La notizia delle mail giunte ai docenti precari, affinchè facciano domanda come commissari, viene confermata anche dai commenti di alcuni insegnanti al post pubblicato su Facebook. Lory ironizza dicendo 'Dai che questo concorso truffa lo facciamo e poi ce lo correggiamo'; Manuela, invece, propone una mobilitazione generale ed unitaria, una protesta che culmini con il boicottaggio delle prove.