Il Governo potrebbe fare dietrofront sui fondi pensione di stampo privato andando a ritoccare l'aliquota impositiva dopo l'aumento avvenuto nel recente passato. Le indiscrezioni giungono dall'Ansa, che riporta il lavoro preparatorio su cui si stanno concentrando i tecnici dell'esecutivo al fine di intervenire sul cuneo fiscale e rilanciare la crescita nel Paese. Il discorso appare particolarmente attuale, perché proprio in queste settimane è stata annunciata la ripresa dell'operazione "busta arancione", il cui scopo è sensibilizzare gli italiani verso l'importanza di conoscere quale sarà il futuro importo dell'assegno Inps in età di pensionamento.

Uno sprone ad intervenire per tempo su base personale e volontaria, per limare il gap rispetto all'ultimo stipendio anche grazie ai fondi pensione e al secondo pilastro di welfare previdenziale. Un'opzione che resta ancora poco utilizzata, sebbene l'interesse crescente dimostrato dagli italiani. L'intervento correttivo sull'imposizione fiscale potrebbe secondo molti rilanciare il settore e spronare all'adesione anche quei soggetti che finora hanno posticipato la propria iscrizione a data da destinarsi o a tempi migliori.

Riforma pensioni e agevolazioni sul secondo pilastro: ecco perché è importante un intervento

Stante la situazione, appare chiaro che una prima area di intervento potrebbe essere la tanto criticata aliquota d'imposizione fiscale sui rendimenti, che nel corso del 2015 è stata alzata sia per le casse pensionistiche private che per i fondi previdenziali. Le prime si sono viste portare l'aliquota al 26%, mentre le secondo hanno visto balzare l'imposizione dall'11% al 20%. In realtà per alcuni casi la forchetta impositiva è leggermente minore qualora i fondi decidano di investire sul rilancio del Paese (ad esempio in Titoli di Stato), ma il dato generale è che l'equiparazione decisa dal legislatore tra fondi previdenziali e rendite finanziarie aveva fatto storcere il naso non solo ai sindacati e ai lavoratori, ma anche a molti esperti del settore previdenziale.

Soprattutto, si è trattato di un intervento in chiara controtendenza rispetto alla dichiarazione d'intenti del legislatore, che mira ad agevolare lo sviluppo della previdenza integrativa nel medio e lungo termine.

Fondi pensione: resta aperta anche l'ipotesi di un'allargamento della deduzione

Tra i possibili interventi correttivi nel settore resta aperta anche la possibilità di allargare l'area di deduzione, che al momento è ferma a poco più di 5000 euro annui per persona. Di fatto il provvedimento permetterebbe di aumentare il montante accumulato annualmente dai lavoratori pur continuando a beneficiare dell'agevolazione fiscale, premiando l'accantonamento di coloro che decideranno di dedicare una parte importante dei propri risparmi al welfare previdenziale. 

E voi, cosa pensate in merito alle ultime indiscrezioni riguardanti il comparto dei fondi pensione?

Come da nostra abitudine, restiamo a disposizione nel caso desideriate aggiungere un nuovo commento nel sito. Mentre per ricevere tutte le prossime notizie di aggiornamento sul tema della previdenza vi ricordiamo di utilizzare il comodo tasto "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.