Il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini interviene sulle polemiche del concorso docenti e smentisce che ci siano irregolarità. In merito alle griglie di valutazione, come riporta Orizzonte Scuola, asserisce che sono quelle standard utilizzate per i concorsi pubblici. Per quanto riguarda le commissioni d'esame vale quanto decretato nel bando del concorso docenti 2016. Il ministro Giannini ai media manda a dire che tutto si sta svolgendo come da programma e non ci sono irregolarità di sorta come da più parti segnalato dai docenti stessi che hanno affrontato la prima prova scritta del 28 aprile.

Ma le griglie non sono l'unica anomalia segnalata e per questo è in partenza un nuovo ricorso per bloccare il concorso.

Istanza di accesso agli atti

In attesa che il 5 e il 19 maggio il Tar si pronunci sui non abilitati ammessi alle prove, incombe nel frattempo una nuova iniziativa legale volta a richiedere istanza di accesso agli atti. Diversi studi legali si stanno attivando in questo senso nelle ultime ore. Non convince affatto quanto dichiarato dal ministro in merito alla mancanza delle griglie di valutazione garanti della trasparenza dei risultati finali. Le commissioni, quando presenti, sono tuttavia viziate da una lacuna tutt'altro che irrilevante. Mancano atti di nomina e supplenti dei commissari assenti.

In diverse sedi d'esame è stato necessario addirittura chiamare i Carabinieri per ottenere il relativo verbale da parte della commissione, come nel caso delle denunce delle docentidel comprensivo Salvini di Roma documentato da videorepubblica.it due giorni fa.

Bloccare le prove o invalidare le gm

Abbiamo già visto che semancano le griglie di valutazionesi può annullare il concorso, come nel caso del Tar Campania di cui i giornali si sono occupati nei giorni scorsi.

Ora, anche i nuovi vizi procedurali riscontrati dai docenti che hanno fatto lo scritto, hanno indotto gli studi legali ad avviare il ricorso per ottenere la sospensione delle prove. La determinazione a fermare questo concorso truffa è più forte di una dichiarazione distorsiva della realtà rilasciata agli organi di stampa nazionali. Basta fare un giro sui siti delle associazioni di tutela dei docenti come Azione Scuola per rendersene conto.