E' braccio di ferro tra realtà virtuale prodotta dal Miur e testimonianze reali rilasciate dai docenti riguardanti le irregolarità delle griglie di valutazione e delle commissioni d'esame ancora assenti nelle sedi in cui si sta svolgendo il concorso docenti. Il Miur assicura che tutto si è svolto con regolarità e che non sono intervenute le forze dell'ordine nelle diverse sedi in cui si sta svolgendo il concorso docenti 2016, ma stando al racconto di due candidate di Roma questo non trova riscontri oggettivi con la realtà. La testimonianza delle due docenti è stata raccolta con una videointervista condotta da Fabio Butera per Videorepubblica.it davanti alla Scuola dove si è verificato il fatto.
Come in Campania
Nell'inizio dell'intervista fatta alle due aspiranti professoresse si cominciava a spiegare il precedente del concorso per vigili annullato da una sentenza del Tar Campania. E' ampiamente noto che se mancano le griglie di valutazioneil concorso è da ritenersi viziato e dunque da annullare e bloccare. Per questo motivo le due docenti hanno richiesto l'intervento dei Carabinieri per ottenere dalla commissione la verbalizzazione delle irregolarità riscontrate. Il personale di vigilanza aveva risposto che non era titolato a raccogliere le denunce, perciò la questione è finita in caserma presso la Compagnia Parioli dove le due docenti si sono recate per formalizzare la denuncia. Va da se che le aspiranti professoresse hanno comunque svolto regolarmente tutta la prova scritta.
Il caos generalizzato
Quanto successo a Roma al Liceo Virgilio trova rinforzo anche su questo fatto avvenuto presso l'istituto comprensivo Salvini, teatro della videointervista di cui sopra, in chiara contrapposizione con le dichiarazioni del ministro Giannini che all'Ansa aveva detto di smetterla con le fantasie. Ma la realtà è molto diversa come testimoniano le numerose segnalazioni che provengono dal web.
In alcune di queste vengono denunciate anomalie anche nella composizione delle liste dei candidati al concorso docenti, oltre all'irregolarità delle nomine delle varie commissioni, per via del fatto che mancano i supplenti.