Giungono ancora novità sul tema delle Pensioni. La nuova settimana si apre con le dichiarazioni di Cesare Damiano e l'annuncio che tra poco più di 24 ore arriveranno a migliaia di italiani le buste arancioni, iniziativa promossa da Tito Boeri, presidente Inps, e fortemente criticata da altri esponenti della politica. Da una parte il numero uno della commissione Lavoro alla Camera, dall'altra il professore della Bocconi, sono sempre loro i due protagonisti del dibattito previdenziale, che nell'ultima settimana ha visto esodati e lavoratori precoci in piazza a Roma per protestare contro un governo che ancora non sembra fare nulla per risolvere le loro questioni.

Ad oggi la categoria maggiormente penalizzata, anche dal punto di vista dei mass media, sembra essere quella dei precoci, che non trovano ancora un interlocutore credibile all'interno dell'esecutivo stesso, ad eccezione del parlamentare dell'ex ministro del Lavoro e, udite udite, di Elsa Fornero, che con le sue dichiarazioni rilasciate all'Adnkronos ha riacceso polemiche infinite tra i lavoratori.

Cesare Damiano, non si faccia terrorismo sulle pensioni

Da un paio di giorni Cesare Damiano ricorda a tutti che il sistema pensionistico italiano è tra i più solidi al mondo, citando i 900 miliardi di euro di risparmio che da qui al 2050 garantirà alle casse dello Stato, grazie alle riforme del 2004, 2007 e 2011.

Con questo l'esponente dem chiede ancora una volta di evitare il terrorismo previdenziale, così l'ha ribattezzato, facendo riferimento a coloro che pensano si debbano tagliare ancora i trattamenti pensionistici nel corso dei prossimi anni, ma anche a chi (Boeri?) dice che coloro che sono nati negli anni '80 andranno in pensione a 75 anni.

Damiano vuole mettere i puntini sulle "i", sottolineando che grazie alla montagna di risparmi ottenuta con le riforme fatte negli ultimi dieci anni il governo può mettere mano alla previdenza correggendo la legge Fornero nelle sue criticità, tra cui appunto l'assenza della flessibilità in uscita, che garantirebbe una maggiore possibilità per i giovani di entrare nel mondo del lavoro, mentre ai lavoratori più anziani il meritato riposo, come è facilmente intuibile.

In un sondaggio di qualche mese fa era stato riportato che i lavoratori avrebbero accettato l'uscita anticipata anche a fronte di una penalizzazione sull'assegno pur di sbloccare un posto di lavoro per i più giovani, magari i loro figli, dando così una mano importante all'occupazione.

Tito Boeri, in arrivo le buste arancioni

Da domani il progetto ambizioso di Tito Boeri prenderà piede. Sono 150 mila le buste arancioni che arriveranno nelle case degli italiani. Al loro interno il calcolo della pensione che il lavoratore prenderà una volta che lascerà il posto di lavoro. Come annunciato nei giorni scorsi, non si trattano di importi da intendersi al netto ma sono lordi. In più i calcoli sull'assegno previdenziale sono stati fatti pensando ad una carriera 'ideale', vale a dire senza interruzioni e con un miglioramento della posizione lavorativa nel corso degli anni.

Come ripetuto la settimana scorsa, una situazione paradossale, se si tiene conto inoltre di un altro fattore, vale a dire del fatto che la crescita del pil viene data all'1,5 per cento in maniera scontata, quando non lo è da un paio di anni a questa parte.