Sono giorni in cui le novità sul tema della riforma Pensioni di certo non mancano. Oggi vogliamo concentrarci sulle recenti dichiarazioni dei sindacati su esodati e lavoratori precoci pronunciate durante la manifestazione del 22 aprile a Roma. Ieri vi avevamo raccontato la rabbia dei precoci per non essere stati ascoltati o comunque rispettati durante la puntata 'Dalla parta vostra' di venerdì, in onda su Rete 4 prima della trasmissione Quarto Grado. Gli ospiti in studio hanno preferito virare su argomenti più popolari tra virgolette, come la disoccupazione dei giovani.

Un po' come quello che stanno facendo il governo e, in misura diversa, i mass media, che anche in occasione delle edizioni di due giorni fa hanno concesso il 90 per cento della visibilità agli esodati, nonostante nella manifestazione ci fossero anche i precoci. La linea dell'esecutivo è stata di recente spiegata da Enrico Zanetti, viceministro dell'Economia, che ha ricordato come la priorità sia quella di offrire delle soluzioni a chi il lavoro non ce l'ha o l'ha perso.

Esodati, la denuncia di Vera Lamonica (Cgil)

In piazza a Roma il 22 aprile c'era anche la Cgil, con il segretario confederale Vera Lamonica, scesa in piazza insieme agli esodati e ai lavoratori precoci per chiedere al governo un intervento sulla riforma pensioni in modo da risolvere definitivamente le due questioni.

Il segretario ha utilizzato argomenti particolarmente convincenti, ricevendo il sostegno di tutte le persone presenti alla mobilitazioni tenutasi di fronte al Mef, il Ministero dell'economia e finanza presieduto dal ministro Padoan, che di recente ha aperto all'introduzione della flessibilità in uscita che, stando agli addetti ai lavori, potrebbe diventare realtà con l'approvazione della prossima legge di Stabilità a fine anno.

Vera Lamonica ha ricordato come la Cgil e gli altri sindacati proseguiranno la loro lotta per l'ottava salvaguardia, dal momento che esistono ancora migliaia di esodati che non sono rientrati nella settima e definitiva salvaguardia del governo dello scorso anno, denunciando che il fondo esodati andava destinato a quest'ultimi.

L'esponente della Cgil ha proseguito il suo intervento rimarcando un altro fatto, ovvero che il governo avrebbe preso anche i soldi dei lavori usuranti, fatto questo rimarcato durante la trasmissione 'Dalla vostra parte' dagli stessi precoci. In occasione dell'ultima grande manifestazione promossa dai sindacati, quella dello scorso 2 aprile, Cgil Cisl e Uil avevano chiesto un tavolo di confronto con Renzi e gli altri esponenti dell'esecutivo, iniziativa che però non si è ancora concretizzata a quasi un mese di distanza dalla richiesta.

Lavoratori precoci, quota 41 per uomini e donne

Sempre il segretario confederale della Cgil ha parlato anche dei lavoratori precoci, tornando sul tema della quota 41, ricordando che le persone di questa categoria hanno iniziato a lavorare da 14-16 anni, abbandonando gli studi, e che il più delle volte sono occupate in lavori pesanti, dunque è un diritto per loro poter accedere alla pensione dopo 41 anni di contributi senza alcuna penalizzazione, come viene riportato nella proposta di legge numero 857 a firma Cesare Damiano, testo su cui i sindacati invitano il governo a convergere, in modo da risolvere, già in questo 2016, il problema dei lavoratori in questione.