Il Piano di riforma Pensioni 2016/2017, annunciato da Tommaso Nannicini, sta suscitando una ridda di commenti nel mondo politico e sindacale: giova ricordare che, al momento, si tratta soltanto di indicazioni che poi dovranno trovare la loro realizzazione all'interno della legge di stabilità di fine anno. I due nodi intorno ai quali si concentrano le analisi riguardano i seguenti aspetti: il primo concerne il coinvolgimento di banche e assicurazioni, la qual cosa non sembra convincere, ad esempio, Cesare Damiano; il secondo riguarda le penalizzazioni cui andranno incontro coloro che sceglieranno l'opzione del prestito pensionistico.
Nel frattempo, giungono commenti politici e sindacali: si segnala una differente interpretazione della proposta del governo Renzi, Landini e la Camusso sono particolarmente critici, mentre Proietti della UIL si dice soddisfatto, sottolineando come, comunque, il pressing debba continuare.
Il nodo delle penalizzazioni nella riforma pensioni 2016/2017: novità oggi 29 aprile
La questione delle penalizzazioni per coloro che sceglieranno l'opzione che il governo Renzi sta mettendo a punto risulta essere fondamentale per comprendere la portata della riforma pensioni 2016/2017 annunciata dall'esecutivo. Innanzitutto, occorre sottolineare come le penalizzazioni non dovrebbero essere 'secche' (nel senso che non dovrebbero essere uguali per tutti) ma calibrate a partire dal reddito del richiedente e dalla tipologia di intervento che si richiede.
Semplificando al massimo, dal momento che saranno tre le tipologie di pensionandi a cui sarà rivolto il provvedimento, le penalizzazioni saranno sicuramente più alte per chi decide volontariamente di andare in pensione anticipatamente. L'idea sarebbe quella di un sistema di penalità differenziato a seconda della situazione reddituale e della specifica richiesta del pensionando.
Si sottolinea, comunque, che le penalizzazioni saranno soltanto sulla parte 'retributiva' dell'assegno pensionistico, dal momento che sul 'montante contributivo' la penalizzazione già sussiste qualora si decida di 'ritirarlo' prima di aver maturato a pieno il diritto alla pensione.
Il nodo dei sindacati: ultime novità riforma pensioni oggi 29 aprile
I commenti sulla proposta di riforma pensioni 2016/2017del governo Renzi sono stati parecchi e il confronto si attende acceso. Dal punto di vista sindacale, si delineano posizioni differenti: l'attacco più duro giunge da Maurizio Landini della FIOM, il quale sottolinea come si tratti di una follia perché il lavoratore che ha più di 40 anni di contributi alle spalle non deve chiedere nessun prestito, dal momento che ha già prestato abbastanza allo Stato in tutti gli anni in cui ha lavorato. Stesso tenore, più o meno, per l'intervento della Camusso della CGIL: il Piano del governo sembra essere stato pensato più per aiutare banche e assicurazioni che non per permettere una pensione dignitosa alle persone.
Il giudizio di Proietti della UIL è, invece, differente: afferma, infatti, che il governo sta andando nella giusta direzione e ritiene che sia necessario un confronto con le parti sociali affinché la riforma diventi una realtà il prima possibile. Per aggiornamenti sul Piano del prestito pensionistico e sui commenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.