Il futuro di decine di migliaia di insegnanti precari di seconda e terza fascia è appeso ad un filo molto fragile e sottile che rischia di spezzarsi per sempre e di non potersi più ricomporre. La questione è assolutamente attuale ma non per la ministra Giannini, la quale continua a fare 'orecchie da mercante' rispetto alle tante interrogazioni circa questa problematica. La querelle rischia di ampliarsi e di divenire un’assordante cassa di risonanza per l’opinione pubblica italiana, soprattutto per quanto concerne il prossimo anno scolastico.

Il problema dei futuri esodati sembra non interessare il ministro Giannini

Dopo la conclusione di questo contestatissimo concorso, la questione degli esodatidiventerà, quasi certamente, attuale e attenderà la solita risposta: che fine faranno tutti quei docenti che rimarranno esclusi dalle fasi concorsuali? Queste lavoratrici e questi lavoratori rimangono, in assoluto, quelli più sfortunati rispetto a tutte le ‘categorie’ di insegnanti, persino rispetto a quelli immessi in ruolo attraverso le fasi B e C della Legge 107/15. Dopo anni di sacrifici (anche dal punto di vista economico) e di duro precariato rischiano di dover convertireo dirottare le loro aspirazioni lavorative, costruite faticosamente in questi ultimi anni, solo perché il concorso e le sue prove annessepotrebbero avere, per gli stessi, un epilogo sfavorevole.

In queste ore la ministra Giannini, intervenuta anche su Rainews24 ha parlato di tutto ma non ha mai trattato (neanche di striscio) questo argomento, come se di fatto questi interrogativi non esistessero. L’indifferenza e la straordinaria capacità di dribblare i problemi è insita nei politici e, da questo punto di vista, la titolare di Viale Trastevere sembra battere persino il suo premier e capo dell’attuale governo.

I malanni della futura Buona Scuola? Sempre la solita supplentite, maggiore degli altri anni

Ma a tutto questo silenzio, troppo imbarazzante e che non lasca presagire nulla di positivo, risponde il Responsabile Federale per l’istruzione della Lega Nord, Mario Pittoni, il quale, preso atto della mancanza di chiarimenti da parte della Giannini, chiederà a quest’ultima, nei prossimi giorni, attraverso alcune interrogazioni parlamentari da promuovere sia in Parlamento che in alcuni Consigli Regionali, circa le sue intenzioni per una risoluzione definitiva e duratura, da attuarsi una volta per tutte, rispetto a questo annoso problema.

Insomma, la questione sul tavolo delle trattative dovrebbe essere la seguente: che fine faranno i docenti esclusi dal Concorsone 2016? Molti degli insegnanti esclusi (circa un terzo di quelli assunti e stabilizzati già a partire dal prossimo 10settembre 2016), rimarranno fuori dalle prove concorsuali e questa situazione comporterà, ancora una volta, - secondo lo stesso Pittoni - l'assunzionea tempo determinato di un vero e proprio esercito di precari. Guarda caso, saranno sempre gli stessi, cioè quelli inseriti in seconda e terza fascia. Tutto questo comporterà, come conseguenza diretta, il ritorno in auge del male del secolo della Scuola pubblica e cioè la ‘supplentite’, che continuerà a vivere come se nulla fosse accaduto e, inoltre, sarà anche più forte di prima dal punto di vista numerico.

Il tutto, in forte contrasto rispetto a quello che il premier Renzi sbandierava, sin dalle sue prime ore di insediamento a Palazzo Chigi, a proposito della sua ottimistica visione a favore della fine del precariato e della supplentite cronica.