Continua a tener banco il caso delle Pensioni. Dopo le indiscrezioni sull'ipotetica implosione dell'Inps nel 2030, torniamo a parlare dei lavoratori precoci e di quota 41, citati nelle ultime ore da Cesare Damiano. Il presidente della commissione Lavoro alla Camera si è detto d'accordo con Susanna Camusso per un incontro con il governo al fine di decidere quale strada percorrere per la riforma delle pensioni. Parole già ripetute da Damiano in più di un'occasione, mai prese in considerazione però da Matteo Renzi e gli altri esponenti del governo.

Parole dunque vane, inutili. Si ripeterà il medesimo copione anche stavolta oppure no?

Tavolo di confronto chiesto da Damiano

L'idea del tavolo di confronto per la modifica della riforma pensioni è nata da tempo. Un pensiero rimasto però inascoltato dal governo. Damiano ci riprova, sottolineando il suo appoggio all'iniziativa dei sindacati, che chiedono di iniziare dei colloqui con i rappresentanti del governo per mettere mano alla legge Fornero. Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto un confronto anche l'anno passato. Dalle parole non si è poi mai passati ai fatti. Ad oggi le cose non sembrano destinate a cambiare in meglio. Anche alla luce delle ultime dichiarazioni.

Riavvicinare i cittadini alla politica

Discutere delle pensioni dei lavoratori precoci, l'approvazione di quota 41, sarebbe per Damiano un primo passo per riavvicinare i cittadini alla politica. Il parlamentare del Partito democratico è convinto che un interessamento del governo di alcune questioni, tra cui appunto quella dei precoci, segnerebbe un importante step nel ritorno di interesse degli stessi lavoratori alla politica e alle sue dinamiche.

Di ieri l'ultima sconfitta (anche se i sostenitori del no e del governo l'hanno inquadrata come una vittoria): al referendum per dire basta alla trivellazioni è andato a votare soltanto il 30 per cento degli aventi diritto.

La manifestazione del 22 aprile

Intanto i lavoratori precoci continueranno a chiedere la riforma pensioni e quota 41 anche a Roma venerdì prossimo, 22 aprile.

Alla manifestazione dovrebbero partecipare anche gli esodati e le donne che chiedono l'opzione donna, due tematiche che stanno a cuore a Cesare Damiano. L'esponente dem ha infatti incluso anche loro nei provvedimenti che il governo dovrebbe attuare da qui alla fine dell'anno. La strada si presenta in salita, in particolar modo per gli esodati, visto che la settima salvaguardia varata con la legge di Stabilità a fine 2015 era quella definitiva (l'ultima).

Opinioni diverse tra i precoci

L'esito dell'ultimo referendum ha spaccato in due il gruppo su Facebook intitolato “Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti”. C'è chi infatti ha polemizzato sul fatto che alla prova del 9 gli italiani non abbiano il coraggio di andare a manifestare il proprio voto contrario alle politiche del governo, altri invece sostengono che la discussione sul referendum non avrebbe niente a che fare con il gruppo, dove il tema principale rimane quello delle pensioni.

Intanto continua la mobilitazione per la manifestazione del 22 aprile, con gli appartenenti ai diversi comitati nati in più regioni che promettono la loro presenza per venerdì. Vi aggiorneremo sull'esito della protesta nel prossimo weekend.