Si preannuncia parecchio lavoro per i Tribunali di tutta Italia anche per quanto riguarda la normativa riguardante il nuovo contratto mobilità docenti 2016/2017. A sostenerlo è il Presidente dell'Anief, Marcello Pacifico che, a margine del convegno Confedir svoltosi nella Capitale, ha rilasciato un'intervista al sito Web Teleborsa.it all'interno della quale il giovane sindacato contesta l'ordinanza ministeriale.

Ultime news scuola, giovedì 14 aprile 2016: docenti sostegno, blocco quinquennale illegittimo

'In primo luogo sono stati esclusi i docenti di sostegno' esordisce così Pacifico - che hanno un blocco quinquennale che è da ritenersi illegittimo: infatti, la norma è da considerarsi derogatoria e, pertanto, offre la possibilità a tutto il personale della docente, sia insegnanti che ATA, di poter presentare la propria domanda di trasferimento'.

Partendo da questo presupposto, Anief consiglia tutti gli insegnanti di sostegno, a prescindere che questi abbiano più o meno anni di anzianità di servizio nella Scuola, di presentare domanda di mobilità, secondo la fase indicata dall'ordinanza ministeriale, e poi di ricorrere in Tribunale per vedersi riconosciuto il proprio diritto.

Mobilità docenti 2016/2017: servizio pre-ruolo da valutare per intero e non solo per metà

Marcello Pacifico continua affermando come Anief contesti pure la tabella valutazione dei titoli: si ritiene, infatti, che il docente che abbia insegnato nelle scuole paritarie abbia diritto al riconoscimento di questo servizio. La stessa cosa dicasi per il servizio pre-ruolo che, ai sensi della direttiva europea, non dev'essere valutato soltanto per metà, ma al contrario per intero.

Ecco perchè, anche in questo caso, Anief consiglia tutti gli insegnanti di indicare nella domanda di mobilità tutto il servizio pre-ruolo.

A tal proposito, il presidente dell'Anief sottolinea come il giovane sindacato abbia predisposto una rete di sportelli straordinaria alla quale i docenti possono rivolgersi per farsi consigliare al meglio in merito alla presentazione dell'eventuale ricorso presso i Tribunali. Lo scopo è quello di vedersi riconosciuti i propri diritti.