Un articolo apparso sul quotidiano 'Il Mattino di Padova' porta, ancora una volta, all'attenzione il problema riguardante i titoli abilitativi che vengono rilasciati all'estero e che finiscono per generare un'importante discriminazione nei confronti di chi, invece, frequenta i 'regolari' corsi abilitativi per docenti, organizzati dalle varie Università italiane. Tutto ciò in vista soprattutto del prossimo concorso a cattedra 2016.
Ultime news scuola, giovedì 24 marzo 2016: Cisl Scuola contro i titoli conseguiti in Romania
Questa volta è la Cisl Scuola a puntare il dito contro i titoli abilitativi, rilasciati da alcuni atenei della Romania, fin troppo facilmente e velocemente, dietro partecipazione a corsi di specializzazione di dubbia utilità, se non per il 'pezzo di carta' in sè stesso.
Fatto sta che con questa abilitazione ottenuta all'estero, molti docenti riusciranno a produrre in tempo la loro candidatura al prossimo concorso a cattedra; viceversa, molti insegnanti che, invece, non riusciranno ad ottenere la loro specializzazione entro il prossimo 30 marzo, si vedranno privati di questa importante occasione.
Cisl Scuola: no ai titoli per docenti rilasciati in Romania
La segretaria interprovinciale aggiunta della Cisl Scuola di Padova e Rovigo ha ribadito come non sia possibile equiparare il diploma di specializzazione ottenuto in Romania, in pochissime settimana, con i nostri titoli nazionali. Manuela Mazzuccato ha sottolineato come all'estero i docenti non vengono sottoposti a test di preselezione.
'Da noi il corso dura un anno, mentre in Romania il titolo di specializzazione sul sostegno si ottiene a velocità supersonica: in Veneto sono 240 i docenti che, dopo aver pagato più di duemila euro, subiranno un'ingiustizia perchè i loro corsi nelle Università di Venezia, Padova e Verona termineranno solo il prossimo 30 giugno - fa presenta Manuela Mazzuccato.
'Se il Miur riconoscerà i titoli conseguiti nel Paese balcanico, allora dovrà anche accettare, seppur con riserva, le domande di tutti quegli insegnanti che stanno frequentando ancora i corsi. La Cisl Scuola, a nome di questi docenti, attende una pronta risposta dall'amministrazione centrale'.