Ironiche ma non troppo le riflessioni seguenti sui requisiti del personale docente per essere assunto in cattedra dal 1 settembre 2016. Il preside dovrà verificare il profilo professionale, il curriculum vitae ma non solo tramite documenti cartacei ma anche per mezzo di un colloquio individuale. La fiera delle assunzioni su ambito territoriale che mette non pochi dubbi sul rispetto della trasparenza nell'assegnazione degli incarichi e sull'oggettività delle procedure di scelta di docenti.

Una chiamata diretta che 'fa acqua da tutte le parti', ma comunicata dal Miur: sul piede di guerra in sindacati che annunciano con fermezza la decisione di continuare lo sciopero nella giornata di venerdì 20 maggio.

Assunzione degli ambiti territoriali, uno scandalo

Garantire oggettività, trasparenza e semplificazione delle procedure di trasferimento del personale della Scuola è l'obiettivo dei sindacati in materia di chiamata diretta e mobilità, ma non certo quello della legge 107, che in una comunicazione del Ministero sovverte tutti e tre i principi. La procedure che il Miur intende inserire nel contratto collettivo si avvale della definizione di particolari requisiti dei docenti dagli ambiti territoriali per l'assunzione con incarico triennale: cv, esperienze lavorative, competenze professionali e colloquio finale atto a confermare 'agli occhi del preside' il possesso di tutti i punti indicati.

Inaccettabile per i sindacati, che hanno più volte ribadito che il contratto non ammette la chiamata diretta del dirigente scolastico, motivo primo di mancata accettazione anche delle successive direttive Miur. Non è ben chiaro poi il parametro di scelta, in considerazione che l'assunzione dei docenti degli ambiti territoriali dovrebbe - a questo punto - essere effettuata anche senza considerazione delle assegnazioni a altri successivi passaggi. Inoltre è la stessa chiamata diretta 'del preside sceriffo' a non essere stata accettata all'interno del contratto del comparto della scuola. Ironiche riflessioni, è vero, anche in termini di possesso di requisiti per l'assunzione solo triennale, ma che devono portare a una presa di consapevolezza più acuta su una 'situazione che oramai ci sta sfuggendo di mano'.

Chi può contestare la scelta del preside?

Non ci sono dunque le condizioni necessaria per la firma di un accordo in considerazione di procedure di passaggio dei docenti dagli ambiti territoriali alle scuole su criteri soggettivi e non oggettivi come quelli designati dalla mobilità. Pretese inaccettabili anche dallo stesso personale docente che non verrà riconosciuti i propri titoli, il servizio, la propria figura professionale, ma che dovrà attendere una chiamata di assunzione 'a fortuna', sostenere un colloquio come se fosse lo stesso dirigente scolastico il suo datore di lavoro, senza considerare e poter valutare realmente le sue competenze in aula: un cv, basta. Non male comunque per un incarico di soli tre anni, nemmeno a tempo indeterminato, 'sarebbe fin troppo bello', ma come fare per ottenere lo davvero e essere sicuri di essere in possessi di tutti i requisiti 'mal definiti' nella comunicazione Miur?

Certo è che a questo punto sarà necessario preparare e aggiornare costantemente il proprio curriculum europeo e sperare di poter conoscere personalmente il preside, in considerazione che la sua scelta non è certo dettata da requisiti chiari, oggettivi e trasparenti: chi può dunque contestare la sua scelta? Avanti dunque con lo sciopero del 20 maggio, e se vuoi continuare a seguirci clicca su 'Segui' in alto alla tua sinistra e/o vota la news, se l'avrai ritenuta interessante.