Mentre si discute sull'avviso TAR che potrebbe portare ad un rinvio dell'orale e delle assunzioni di settembre, nei forum della stampa specializzata online proseguono i confronti tra i candidati del concorso Scuola 2016: la diffusione delle domande, che sono uscite fino a questo momento, ha creato grande confusione e continui 'aggiustamenti' nella preparazione di coloro che devono ancora svolgere la prova. Un elemento che resta centrale è quello della tempistica: come fare a scrivere quante più cose è possibile, in maniera mirata e senza perdersi in lunghe discussioni nell'unità di tempo di poco superiore ai 15 minuti.

Il confronto tra i candidati è continuo, segno anche dello spirito che anima questa generazione di docenti: le posizioni, però, risultano essere differenti. Ecco, dunque, i suggerimenti che arrivano da chi ha già svolto la prova e le riflessioni di chi ancora deve svolgerla.

UdA in 15 minuti? Come affrontare lo scritto del concorso scuola 2016

Lo spauracchio più grande per coloro che devono ancora svolgere la prova del concorso scuola 2016 è rappresentato dalla possibilità che vengano richieste delle UdA. Il tempo, per strutturarla in tutte le sue parti, è sicuramente troppo poco e così in molti si chiedono quale sia la migliore strategie: dal punto di vista degli obiettivi, alcuni ritengono che sia meglio enunciarli attraverso poche ma significative frasi, mentre altri sottolineano la necessità di delineare tutti gli aspetti (conoscenze, abilità e competenze) perché rappresentano il cuore di ogni intervento didattico.

C'è chi suggerisce di preparare a casa uno schema generale, in maniera tale da inserire in seduta di prova la specificità di quanto richiesto e di non perdere tempo nel formulare la scaletta: chi ha già sostenuto la prova sottolinea, però, sostiene che non è così semplice in quanto le richieste nelle domande sono particolarmente specifiche e uno schema non può adattarsi a tutti i differenti quesiti.

Insomma, il suggerimento è di avere presente degli schemi di base, ma di essere anche flessibili e capaci di reinventarli con originalità al momento.

BES/DSA: come strutturare le risposte al concorso scuola 2016?

L'altro nodo è quello delle domande sulla presenza di un alunno con BES (bisogni educativi speciali) o affetto da DSA (disturbi specifici dell'apprendimento): ci si chiede che si intenda per UdA riferita a questa categoria, dal momento che esse solitamente sono soggette al PDP (piano didattico personalizzato), mentre l'UdA deve tenere conto di tutta la classe.

L'esperienza di chi ha già svolto la prova chiarisce come, in quei casi, si utilizzino formule più generiche, insomma si chieda come ci si comporterebbe nello strutturare una lezione se in classe vi è presenza di allievi con BES o affetti da DSA. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.