Arriva da Pavullo in provincia di Modena, la richiesta di una madre di 32 anni con 3 figli, inoltrata direttamente al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini: allungare il calendario scolastico almeno per tutto il mese di giugno e almeno per le sole scuole primarie. Ma non lezioni, attività didattiche. In poche tempo arrivano numerose firme a sostegno. Disattesa la risposta degli insegnanti, dei quali viene svalutato il ruolo. 'Non siamo baby-sitter', la protesta sul web si fa più accesa. I dettagli della richiesta di 'fare scuola almeno per il mese di giugno'.

E intanto la polemica sull'eventualità di scuole aperte anche nei mesi estivi accende gli animi dei protagonisti della vicenda, che rivendicano la necessità degli insegnanti di riposo fisico e mentale: chi non entra in classe non può sapere che cosa significa.

'Non siamo baby-sitter'

In effetti sembra quasi che a volte i ruoli non siano ben definiti. Un insegnante non è un baby-sitter, senza nulla togliere al ruolo dello stesso. Un insegnante entra in classe per 'fare lezione', far apprendere ai propri studenti dei contenuti e comportamenti di condotta; essere una guida, educare alla vita e al futuro; insegna a diventare adulti, dall'infanzia alla primaria, e a seguito dalla secondaria di I grado a quella di II grado per poi 'far volare' i propri studenti verso il proprio futuro lavorativo e/o universitario.

La Scuola 'non è un parcheggio', condizione che negli ultimi tempi sembra sempre più sostituire lo spazio scolastico e lo stesso contesto classe. L'appello della madre di Pavullo (Modena) richiede l'allungamento del calendario scolastico per tutto giugno in relazione al 'cambiamento delle esigenze dei genitori' sempre più alle prese con orari e condizioni lavorative che non permettono di 'tenere i propri figli a casa' quando non possono andare a scuola.

Uno dei motivi è quello economico: prezzi troppo alti da sostenere per spazi ricreativi differenti da quello della scuola. La madre, che scrive direttamente al ministro Giannini, chiede 'di venire incontro' alle esigenze dei genitori-insegnanti. Ma non solo. Agli insegnanti non si richiede di fare lezione ma attività ludico-educative.

Questo il progetto. Dunque da insegnanti a baby-sitter, una sorta di intrattenimento che, nonostante l'appello abbia ricevuto 3.000 firme a sostegno, non ha certo incontrato il benestare degli insegnanti, i quali hanno da subito considerato la richiesta 'con un giusto principio', ma 'con molte difficoltà nella realizzazione economica' della stessa. Inoltre le scuole non possono essere considerate de parcheggi, come nemmeno 'i piccoli alunni' possono essere parcheggiati in attesa che i propri genitori 'vadano a prenderli'. Il progetto oggetto dell'appello al ministro esula dal ruolo dell'insegnante, verso la cui figura professionale e i suoi compiti vi è sempre più - oggigiorno - confusione. Che cosa ne pensate dell'appello della madre e del parere degli insegnanti coinvolti a Pavullo.

Noi riteniamo che il ruolo dell'insegnante sia differente da quello del 'parcheggiatore' di studenti, che la sua figura non debba essere giornalmente violentata da genitori sempre più aggressivi e che ricercano giornalmente 'altri spazi' per 'lasciare' i propri figli. In merito all'allungamento del calendario scolastico, beh, perché non inventare l'ottavo giorno della settimana? Se desiderate continuare a seguirci, cliccate su 'Segui' in alto a sinistra, e/o votate la news, cliccando in alto alla vostra destra.