La questione legata alle elezioni amministrative va inevitabilmente ad intrecciarsi con le vicende riguardanti gli insegnanti, alle prese con i mille (e un problema) generati dalla riforma scolastica. I venti politici contro il Partito Democratico spirano ormai da diversi mesi e la scarsa adesione allo sciopero del 20 maggio scorso indetto dai confederali non tragga in inganno perchè l'opinione dei docenti non è affatto cambiata rispetto ad un anno fa, quando, in questi giorni, il ddl Buona Scuola approdava in Parlamento. Anzi, semmai è peggiorata.
Ultime news scuola, mercoledì 25 maggio 2016: come faccio a votare PD?
Una lettera inviata ad Orizzonte Scuola e firmata da Daniela Sagripanti, docente iscritta in seconda fascia delle Graduatorie di Istituto mette in evidenza come la riforma Buona Scuola abbia di fatto creato degli insegnanti di serie A e di serie B, oltre a mettere un prof contro l'altro in una sorta di guerra tra poveri.
La docente scrive di aver ricevuto, in questi giorni, un volantino che la invita a votare per il Partito Democratico e si domanda: 'Come faccio a votare questo partito quando insegno da anni la mia materia su posti vacanti e continuo a vedere assunti colleghi inseriti nelle graduatorie ad esaurimento?'
'Ci stanno mettendo l'uno contro l'altro, creando insegnanti di serie A e B'
Si parla ovviamente di beffa riferendosi al concorso, dove l'insegnante è stata costretta, come del resto moltissimi altri candidati, a studiare programmi vastissimi con una bassissima probabilità di poterlo passare: nella sua classe di concorso (A037), infatti, sono stati previsti solamente undici posti nella sua regione.
L'ulteriore beffa arriverà con l'esclusione definitiva dopo i 36 mesi di servizio: vi sembra giusto essere fatti fuori anzichè assunti? domanda l'insegnante. In più, il prossimo 1 giugno, la docente sarà chiamata allo svolgimento della prova pratica senza nemmeno sapere se è stata superata la prova scritta. La speranza, conclude Daniela Sagripanti, è affidata alla sentenza della Corte Europea ma anche qui, crediamo, che non serpeggi troppo ottimismo.