Le ultime notizie sulle pensioni precoci al 31 maggio giungono da un'intervista rilasciata a 'la Presse' da un rappresentante del gruppo Facebook'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti '. I lavoratori riunitisi ieri davanti al Teatro Alfieri, hanno espresso la loro opinione, completamente contraria, sulla proposta di uscita flessibile ipotizzata da Nannicini, e hanno rivendicato il loro "sacrosanto diritto alla pensione dopo 41 anni di lavoro". I lavoratori hanno scelto Torino per manifestare in quanto il Premier Renzi aveva lì fissato un evento elettorale.

Raggiunti dal giornalista, i lavoratoriin modo pacato, chiaro e preciso si sono detti insoddisfatti della "bella proposta" del Governo, il riferimento è all'APE, anticipo pensionistico, e indignati dal fatto che il Governo non comprenda che le aziende stesse non vogliono più i precoci in quanto manovalanza 'vecchia'. Ecco in dettaglio le parole del lavoratore precoce, che ormai sembra essere completamente a suo agio dinanzi alle telecamere.

Ultime pensioni precoci, i lavoratori a Renzi: 'andare in pensione è un nostro sacrosanto diritto'

I lavoratori precoci sono sempre più combattivi e decisi nel raggiungimento del loro obiettivo, ieri a Torino si sono riuniti in una piccola rappresentanza davanti al Teatro Alfieri in attesa dell'arrivo del Premier Renzi.

Lì hanno avuto modo di confrontarsi con un giornalista 'La Presse' che ha pubblicato integralmente le loro rimostranze nei confronti dell'attuale esecutivo. Siamo qui, dice il precoce intervistato, per chiedere semplicemente ci venga riconosciuto quello che per noi è "un diritto sacrosanto, cioè quello di poter accedere alla pensione dopo 41 anni di contributi".

Siamo, precisa il lavoratore, tutte persone che hanno iniziato a lavorare quando avevano solo 15 anni, ora non è ammissibile, aggiunge indignato, ci vengano richiesti 45-50 anni di contributi per poter accedere alla quiescenza, mentre gli altri, che hanno iniziato a lavorare più tardi, possono andare con 35-40 anni.

Le aziende, precisa indispettito il precoce, "non ci vogliono più perché siamo troppo vecchi, alcuni sono in mobilità, altri in cassa integrazione" Talunia 60 anni si ritrovano senza reddito da lavoro e senza pensione e non sanno più "dove sbattere la testa".

Il Governo adesso, aggiunge indispettitoil rappresentante dei precoci, non può proporre l'APE, vuole prestarci soldi nostri per andare in pensione, e poi dobbiamo renderli alle banche con gli interessi. Una follia che non accetteremo mai e che non "esiste in nessuna altra parte del mondo".