A finire nel mirino della Autorità anticorruzione e del DPS questa volta è il concorso sui 559 allievi agenti dellaPolizia di Stato, ribattezzato come il ‘concorso truffa o miracoloso’. E’ stato infatti dopo la pubblicazione della graduatoria sulla 1^ prova avvenuta il 13 maggio che sono partiti gli accertamenti alla luce della manifeste irregolarità e delle procedure poco chiare. Dall’esame attento dei risultati della prima prova del 4 maggio è emerso un risultato valutato da molti con sospetto proprio perché troppo perfetto. Su 80 quesiti a risposta multipla somministrati, sono ben 194, i candidati provenienti dalla Campania che sono riusciti a non sbagliare nemmeno 1 risposta.

Gli accertamenti in corso del DPS- Ufficio Concorsi per ora sembrano essere quelli di normale routine, anche perchè il 17 giugno verrà pubblicato il diario della 2^ prova, non essendo prevista alcuna sospensione del concorso. Il sindacato autonomo AdP si è rivolto con una lettera a Raffaele Cantone e Alfano, raccogliendo le proteste del Movimento Militari in Congedo. Il segretario nazionale AdP,Ruggero Strano, sollecitando un immediato intervento, ha dichiarato che se Cantone e Alfano non risponderanno alla lettera, verrà organizzata una manifestazione.

A scatenare le tante polemiche anche all’interno dei gruppi Facebook, sono stati i diversi profili di illegittimità presenti nella redazione del bando del concorso.

Ed è per tale motivo che lo studio legale dell’Avv. Francesco Leone ha deciso di tutelare con un ricorso collettivo tutti coloro che, per via anche delle riscontrate irregolarità, si sono visti escludere dalle successive prove psico -fisiche e attitudinali, non essendo riusciti a superare la prima prova. Il ricorso, proposto dinnanzi al T.A.R.

del Lazio, e aperto a quanti hanno ottenuto 6/10, mira all’ammissione dei ricorrenti alla successiva fase concorsuale, ovvero agli accertamenti dell’idoneità psico-fisica.

Concorso Polizia: quali sono le illegittimità del bando del concorso?

Nella stesura del ricorso lo studio legale dell'Avv. Leone terrà conto delle molte violazioni del bando pubblico rispetto al Regolamento sulle modalità di accesso alla qualifica dei ruoli degli agenti della Polizia di Stato, che in breve sono:

  • mancata messa a disposizione della banca dati o dell’archivio informatico dei quesiti su cui i candidati si sarebbero dovuti esercitare. In particolare l’articolo 7 del DM 129/2005 prevede la pubblicazione dei quesiti su cui i candidati si possono esercitare almeno 45 giorni prima dello svolgimento della prova preselettiva;
  • mancanza al momento dell’espletamento della prima prova scritta di un unico questionario per ciascun candidato. L’articolo 9 del DM 129/2005 prevede che la commissione debba estrarre i questionari da sottoporre ai candidati, fra quelli in precedenza predisposti, ovvero debba disporre l'attivazione della procedura di assortimento dei quesiti. In realtà non c’è stata alcuna conferma circa l’unicità del questionario somministrato ad ogni candidato essendo lo stesso uguale in tutte le sedi di svolgimento della prova;
  • illegittimità della doppia soglia di sbarramento. Nel bando del concorso l'art. 8 comma 11 spiega che la prova si intende superata se si raggiunge un punteggio non inferiore ai 6/10. Tuttavia di fatto hanno superato il test a risposta multipla solo i primi 850 classificati in ordine di merito. Tale doppia soglia di sbarramento viola quindi il D.p.r. 487/1994. E in tal senso si è espressa anche una recente ordinanza del Consiglio di stato, la n. 1394/2015 relativa al ricorso collettivo presentato contro il concorso dell’ Agenzia delle Entrate 2015;
  • presenza di domande dubbie e violazione dell’anonimato e delle disposizioni in tema di privacy. Le Carte d’identità dei candidati infatti sono state fatte posizionare sul banco in modo da esser leggibili da tutti.

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