Ombre sul concorso per l’assegnazione di 559 posti per allievi agenti della Polizia di Stato. La prima prova si è tenuta lo scorso 13 maggio e i risultati sono stati a dir poco sorprendenti, tanto è vero che ci sono 194 “primi della classe” che hanno risposto esattamente alle 80 domande di cultura generale del test. Ma non è finita qui, 134 hanno commesso solo un errore mentre 93 candidati hanno sbagliato due risposte. Il totale fa 421 su 599 posti da assegnare. Che dire, forse dovremmo gioire del fatto che la prossima classe di poliziotti sarà composta da geni assoluti: i criminali staranno già tremando.
Un risultato impossibile? Ovviamente no e fino a prova contraria non saremo noi a dirlo. Fatto sta che c’è chi ha lanciato qualche sospetto sulla regolarità del concorso e chi si è spinto un passo oltre segnalando l’anomalia all’Authority anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Sono in corso le verifiche del caso.
Boom di vincitori in Campania
Ma la cosa strana, più degli eccellenti risultati ottenuti al test, è che la maggior parte dei cervelloni, provengono dalla Campania. Certo, per avere un quadro più completo della situazione, sarebbe interessante sapere in termini percentuali quanti sono stati i partecipanti campani, che per assurdo potrebbero anche essere il 100%. Crediamoci pure! Intanto la prima conseguenza è stata posticipare al 17 giugno il diario degli accertamenti delle prove psichiche e fisiche.
Tuttavia, il concorso rischia di essere bloccato, vista la valanga di ricorsi che si preannunciano. Gli avvocati sono già a lavoro e le prime raccomandate stanno per essere spedite.
Intanto commenta sconfortato Tommasi Delli Paoli, segretario campano del Silp che “dopo una attenta e dinamica riflessione”, denuncia lo stato di confusione in cui versa, ormai da anni, l’ufficio per le attività concorsuali, situazione questa diventata ormai insostenibile e chiede quindi una “attività ispettiva del preposto ufficio”.
Non è una prima volta che si grida all’imbroglio in occasione di concorsi pubblici: un fatto analogo è accaduto di recente anche con il concorso per agenti di polizia penitenziaria. In seguito a numerose segnalazioni, il DAP ha deciso di sospendere il concorso, durante il quale furono anche espulsi un centinaio di candidati pizzicati a consultare smartphone, tablet ecc.