Sono i giorni conclusivi della campagna per i cosiddetti ‘referendum sociali’ tra cui vi è il referendum abrogativo di alcune norme della ‘Buona Scuola’. Nei giorni scorsi sono arrivati molti appelli e anche una critica piuttosto netta: i docenti protesterebbero continuamente contro la riforma e i decreti attuativi ma poi non starebbero andando a firmare per il referendum. La situazione risulta essere, in questo senso, anomala, in quanto fino a un paio di settimane fa la raccolta era a circa300mila firme, a fronte delle 500mila che servono per poter depositare i quesiti il 5 luglio 2016.

L’ultimo appello in ordine di tempo è quello della Gilda degli Insegnanti che invita a recarsi ai banchetti per firmare i quesiti referendari, mentre piovono critiche sulla Cgil, la quale, pur appoggiando la campagna referendaria, non si sarebbe spesa a fondo, con la sua macchina organizzativa, per la raccolta delle firme.

25 e 26 giugno ultimo Firma Day per il referendum abrogativo della ‘Buona scuola’

Sul sito ufficiale dei cosiddetti ‘referendum sociali’ si annuncia l’ultimo Firma Day per le giornate di sabato 24 e domenica 25 giugno e si parla di una necessità di uno sprint finale per il raggiungimento della quota necessaria di firme. Si sottolinea, infatti, che le firme vanno raccolta almeno una decina di giorni prima della scadenza, e cioè il 5 luglio, in quanto occorre più di una settimana affinché vengano autenticate dalle autorità competenti.

In questo senso, si tratta realmente degli ultimi giorni e si spiega così l’appello accorato della Gilda degli Insegnanti. Si ricorda, inoltre, che i quesiti referendari sono sette: quattro contro alcune norme della ‘Buona scuola’, due a favore dell’ambiente e contro la costruzione di nuovi inceneritori e di nuove piattaforme di trivellazione, uno contro la direttiva del governo Renzi che vuole privatizzare nuovamente l’acqua, nonostante il referendum di alcuni anni fa.

Si può firmare anche soltanto per alcuni referendum e non per tutti ed è possibile farlo recandosi a una sede qualsiasi del comune di appartenenza: se non si dovessero incontrare i banchetti nelle giornate di sabato e domenica, sarà dunque possibile firmare anche presso le sedi dei Comuni. Le associazioni di insegnanti sperano di raggiungere il quorum di 500mila firme, perché rappresenterebbe una nuova spallata al governo. La mobilitazione continua e si attendono contromosse da parte dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi. per aggiornamenti, cliccate su ‘Segui’ in alto sopra l’articolo.