Nella giornata di oggi sabato 11 giugno e di domani domenica 12 giugno sono state indette due giornate dedicate alla raccolta firme per i referendum contro la 'Buona scuola', per la difesa dei beni comuni (come l'acqua), contro le trivellazioni e la costruzione di nuovi inceneritori. La raccolta firme non sta andando benissimo e molti docenti lamentano che, nelle proprie scuole, i sindacati come la Cgil, che si dicono promotori di questo referendum, non lo stanno pubblicizzando abbastanza e ci sono molte persone che ancora non hanno le idee chiare sulla questione.
Stesso discorso per gli altri referendum: i cittadini non sarebbero stati informati a dovere. L'iniziativa dei referendum sociali vorrebbe essere un tentativo di convogliare tutte le forze di opposizione alle scelte del governo Renzi: sul tema della Scuola, sono molti i punti che vengono sottolineati come 'iniqui' nella legge 107 del 2015.
Le iniziative dell'11 e 12 giugno per i referendum sociali
Le giornate dell'11 e il 12 giugno, dunque, saranno caratterizzate da eventi speciali, in moltissime piazze d'Italia, per dare una accelerazione alla raccolta di firme per i referendum sociali. Ecco per cosa si invita a firmare:
- abrogare alcune norme della legge 107/2015 (la 'Buona scuola'),
- frenare per il futuro le trivellazioni che vengono considerate a forte impatto sull'ambiente,
- bloccare il piano per la costruzione di nuovi inceneritori,
- difendere le norme contro la privatizzazione dei beni comuni come l'acqua
Contemporaneamente si parlerà anche di referendum istituzionali che, invece, riguardano le riforme del governo Renzi sul Senato e l'Italicum: in parole semplici, le due campagne referendarie trovano un punto in comune e organizzano iniziative contestualmente.
Per conoscere in quale piazza della propria città sarà possibile trovare i banchetti, occorre andare sul sito ufficiale referendumsociali.info. I comitati organizzatori sottolineano che, comunque, è possibile firmare anche recandosi presso una sede del Comune di appartenenza.
Referendum sociali: cosa si intende abrogare della legge 107 del 2015?
Per quanto riguarda il tema specifico della scuola, ecco quali sono le norme che i referendum sociali intenderebbero abrogare con la raccolta firme e successivamente con la tornata elettorale referendaria:
- il potere dei dirigenti scolastici di poter confermare e scegliere i docenti nella propria sede – si tratta della 'chiamata diretta' e della possibilità del preside di decidere se tenere un insegnante nella propria scuola oppure no
- il potere dei dirigenti scolastici di poter distribuire le premialità liberamente
- l'obbligo dell'alternanza scuola-lavoro
- l'ingresso dei privati nelle scuole e le forme di finanziamento alle scuole private
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