Dopo le recenti dichiarazioni dell'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, i cosiddetti lavoratori precoci hanno potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo. L'autrice della Legge più odiata dai pensionati e lavoratori, infatti, avrebbe annunciato la necessità di introdurre nuovi correttivi in materia pensionistica tutelando i lavoratori precoci che, nonstante abbiano una lunga carriera lavorativa alle spalle non hanno ancora avuto la possibilità di accedere al pensionamento.

Elsa Fornero chiede correttivi sui precoci

"E' un correttivo che può essere preso in considerazione", ha affermato Elsa Fornero, confermando la necessità di collocare a riposo i lavoratori che svolgono mansioni particolarmente faticose e usuranti che sono stati esclusi dalla Riforma varata nel 2011 dal Governo Monti.

Stando alla normativa attuale, i lavoratori precoci potrebbero richiedere il pensionamento nel momento in cui siano in possesso di almeno 42 anni e 10 mesi di contributi effettivamente versati se uomini e 41 anni e 10 mesi se donne. A penalizzare ancora di più questa categoria di lavoratori, è l'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita che ha incrementato ancora di più l'età pensionabile.

Uscita con Quota 41 per gli uomini e le donne

E' questo il motivo che induce l'ex ministro del Lavoro Fornero, a chiedere lo sganciamento dell'età pensionabile alla speranza di vita visto che, dal 2019 potrebbe salire di altri 4-5 mesi penalizzando ulteriormente i lavoratori in questione. L'obiettivo, consisterebbe, infatti, nel concedere la possibilità sia agli uomini sia alle donne di lasciare anticipatamente il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di versamenti contributivi, ovvero utilizzando il meccanismo di Quota 41; un intervento su cui la minoranza Dem si concentra dal lontano 2013, la cui battaglia ha portato all'elaborazione del ddl 857 incamerato in Commissione Lavoro alla Camera.

Il tema riguardante Quota 41, sembra destinato a restare fermo al palo visto che, il Governo Renzi rimane tuttora concentrato sul famigerato anticipo pensionistico (APE); una misura da inserire nella prossima Legge di Stabilità volta a tutelare i lavoratori nati tra il 1951 e il 1955.