Mentre il Governo continua a studiare le ipotesi più appetibili sulla flessibilità in uscita, la maggioranza delle forze politiche si concentrano sugli interventi da integrare nelle prossima Legge di Stabilità; interventi che dovrebbero riguardare i cosiddetti lavoratori precoci e l'opzione contributivo donna.

Atteso per giorno 14 giugno il confronto con le parti sociali

L'esecutivo, infatti, si prepara all'incontro con i sindacati Cgil, Cisl e Uil previsto per il 14 giugno; giorno in cui verranno organizzate anche delle mobilitazioni con lo scopo di incalzare il Governo su un intervento a favore dei precoci, ovvero, la cosiddetta Quota 41. In vista dell'incontro, il leader della Cisl Annamaria Furlan dice la sua: "Liberiamoci dalla legge pensionistica peggiore d'Europa".

Come annunciato più volte, a settembre si inizierà a lavorare sulla prossima legge di stabilità e, tutt'oggi si continua a discutere sugli interventi che dovrebbero essere inclusi nella nuova manovra. Stando alle recenti dichiarazioni del MInistro dell'Economia Pier Carlo Padoan, le misure dovrebbero riguardare anche il taglio dell'Irpef anticipato al 2017, e la famigerata flessibilità in uscita collegata con la possibilità di lasciare il lavoro a partire dai 63 anni di età anagrafica usufruendo del famoso prestito pensionistico da restituire attraverso delle penalizzazioni nel momento in cui si percepisce la pensione piena.

Interventi per l'Opzione Donna, il Comitato a lavoro

A lavoro anche il Comitato dell'Opzione Donna che spera in una proroga del regime sperimentale dando la possibilità alle lavoratrici di lasciare in anticipo il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 57 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi.

Anche il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano sarebbe intervenuto in vista del tavolo di confronto con i sindacati: "le difficoltà investono le famiglie che hanno disoccupati in casa e come unico sostegno una pensione bassa", ha detto. Secondo il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, invece, la flessibilità in uscita potrebbe essere contenuta in un Social Act, vista la complessità del problema.