Le ultime novità di oggi 22 giugno sulla riforma Pensioni 2016/2017 risentono ancora del dibattito sulla pensante sconfitta elettorale del PD e di Renzi: il tema previdenziale, la riforma della scuola e il Jobs Act rappresentano il terreno dove il premier avrebbe perso consensi e, in vista del referendum di ottobre, sembra esse chiaro come Renzi intenda invertire questo trend. Le novità, allora, sono tante: arrivano attacchi sull'incostituzionalità dell'APE, che violerebbe l'articolo n. 38 della Costituzione, mentre da Il Giornale arriva un'indiscrezione secondo la quale Renzi intende modificare da 'sinistra' l'impianto del prestito pensionistico.

A intervenire è stato anche Cesare Damiano, che ha lanciato un appello al premier sulla questione del consenso elettorale: questo PD starebbe perdendo voti proprio nell'elettorato storico della sinistra, occorrerebbe dunque un cambiamento radicale di rotta. Infine, si torna a parlare di bonus Poletti: la Corte Costituzionale ha rinviato il suo giudizio al 5 luglio, quando si deciderà anche sulla costituzionalità del contributo di solidarietà.

L'incostituzionalità dell'APE: novità oggi 22 giugno riforma pensioni 2016/2017

Le ultime novità di oggi 22 giugno sulla riforma pensioni segnalano soprattutto un intervento 'tecnico' di Maurizio Ballisteri de L'Avanti che ha sottolineato come l'APE potrebbe andare incontro a presupposti di incostituzionalità.

Il ragionamento è il seguente: il prestito pensionistico viene erogato delle banche e ha come garanzia la pensione stessa, questo meccanismo violerebbe il secondo comma dell'articolo 38 della Costituzione che sancisce la natura pubblica della previdenza obbligatoria. In parole semplici, la violazione consisterebbe nel fatto che la dimensione pubblica della pensione verrebbe privatizzata e il rischio sociale ricadrebbe sul pensionato.

Sempre dal punto di vista costituzionale, il 5 luglio potrebbe essere una giornata decisiva per il mondo delle pensioni: la Corte emanerà il suo giudizio sia sul nodo del bonus Poletti e della mancata indicizzazione delle pensioni – qualora il governo dovesse risarcire i pensionati, allora si tratterebbe di un piccolo terremoto istituzionale – sia sul nodo del contributo di solidarietà.

Svolta a sinistra di Renzi? Novità riforma pensioni oggi 22 giugno

Il premier Matteo Renzi non può non pensare al referendum di ottobre, sul quale ha puntato tutto: le ultime novità sulla riforma pensioni di oggi 22 giugno segnalano come da più parti stiano arrivando indicazioni al premier per dare una svolta a sinistra al suo governo e per modificare in tal senso l'APE. Come ha sostenuto ieri Travaglio al programma DiMartedì, Renzi rischia di trovarsi alleati contro i 5 stelle e il centrodestra, per cui la sconfitta al referendum sembra già scritta, dal momento che, agli italiani, in questo momento non interessa granché la modifica al Senato (che comunque resterebbe attivo e presente, ma non più eletto dai cittadini).

Il Giornale annuncia come la prossima strategia di Renzi possa essere quella di fare concessioni ai sindacati sulle modifiche all'APE sperando di incontrare nuovamente il favore dei lavoratori, mentre Cesare Damiano chiede al premier di ricordare qual è la missione di un grande partito riformista di sinistra che deve avere al proprio centro sempre le categorie più deboli. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.